SEI DIPENDENTE DALLO SMARTPHONE?

Ti è mai capitato di prendere in mano il telefono senza un motivo preciso? Magari era lì sul tavolo, silenzioso, ma ti ha attirato lo stesso, come se avesse una voce che solo tu puoi sentire. Un richiamo quasi magnetico. Lo accendi, scorri lo schermo, apri un’app. Poi un’altra. E senza nemmeno rendertene conto, il tempo è scivolato via. Perché lo facciamo?

Te lo chiedo perché è la stessa domanda che mi faccio ogni giorno. Perché sentiamo questo bisogno costante di controllare il telefono, anche quando non ci serve davvero? Forse è per abitudine. O forse è perché ci illude di essere sempre connessi, sempre aggiornati, come se il mondo non potesse andare avanti senza di noi.

E poi, perché adesso? Perché proprio mentre stavi lavorando, leggendo un libro o semplicemente respirando? A volte mi accorgo di interrompere qualcosa di bello o importante per rispondere a una notifica che, in realtà, poteva aspettare. Ma il telefono non aspetta. Ti spinge a reagire subito, come se ogni vibrazione fosse una questione di vita o di morte.

E qui arriva la domanda più difficile: perché non qualcos’altro? Non un libro, non una chiacchierata, non una pausa vera per guardare fuori dalla finestra o stare con i tuoi pensieri. Il telefono sembra sempre la scelta più facile, più comoda. Ti dà tutto, subito. Ma a che costo?
Quando ci penso, mi rendo conto che non sono sempre io a decidere. È come se il telefono avesse preso il comando, scegliendo per me cosa fare, quando farlo e, soprattutto, cosa non fare. E questa sensazione mi mette a disagio. Perché, alla fine, non è lui che mi usa?

Quindi, ti lascio con queste domande, le stesse che mi faccio ogni giorno: perché? Perché adesso? Perché non qualcos’altro? Forse non troveremo subito una risposta, ma iniziare a chiedercelo è già un passo. E magari, la prossima volta che il telefono ti chiama, potrai scegliere di ignorarlo. Anche solo per un momento.