Tranquilli amici, le polemiche non servono: questa squadra così non andrà da nessuna parte

in Italy2 years ago

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Moise Kean, foto da Kirill Venediktov, CC BY-SA 3.0 GFDL, via Wikimedia Commons

ALLEGRI NON VINCERA' MAI

Dal pomeriggio del Bentegodi di Verona, che ha regalato alla Juventus la quinta vittoria consecutiva in campionato, promuovendola al quarto posto in solitaria alle spalle del Napoli e della coppia Milan-Lazio, si possono trarre alcuni curiosi spunti di discussione.

Innanzitutto riguardo all'interesse destato dalla Vecchia Signora in giro per l'Italia, drammaticamente calato se si giudicano i larghi vuoti degli stadi di provincia visti quest'anno nelle partite in cui la squadra di Allegri ha giocato come ospite. Sia il Via del Mare di Lecce, che l'impianto veronese, avrebbero fino a non molto tempo fa esaurito ogni seggiolino al passaggio dei bianconeri, ma evidentemente anche ai tanti tifosi juventini sparsi per la nostra penisola deve essere passata la voglia di veder la propria squadra presa a pallate praticamente da chiunque.

Nel 2006, nell'anno trascorso in Serie B a seguito delle note vicende di Calciopoli, in diverse cittadine italiane si vissero delle vere e proprie scene di isteria collettiva al passaggio della Juventus. I tifosi le studiavano tutte pur di assicurarsi un biglietto che permettesse loro di vedere giocare dal vivo calciatori come Buffon, Del Piero, Nedved o Trezeguet, e chi non ci riusciva escogitava metodi alternativi: a Crotone ad esempio, il giorno prima della partita con i bianconeri, l'ospedale cittadino, affacciato sullo stadio, registrò improvvisamente centinaia di richieste di ricovero.

Ma a fronte di una passione che sembra assopita, emerge un altro dato: dopo un avvio da film horror, con tanto di peggior girone in Champions League della propria storia messo a referto, la Juventus è riuscita ad inanellare in maniera inaspettata una serie di vittorie in campionato, che l'hanno riportata nella zona alta della classifica.

Niente che al momento possa dare troppo fastidio allo splendido Napoli di questo inizio di stagione, ancora avanti di dieci lunghezze, ma quanto basta per tornare ad occupare un posto stabile in zona Champions League e per dare nuova linfa a tutte le pretestuose polemiche arbitrali viste negli anni d'oro della compagine bianconera, volutamente scartate come questioni di poco conto quando i torti (ed è successo spesso in questi tre anni) sono stati subiti proprio dalla Signora.

Dei due punti scippati ai piemontesi nella gara contro la Salernitana, ad esempio, a causa di un bizzarro annullamento per fuorigioco da parte del VAR del goal vittoria, pur non disponendo di tutte le immagini del campo a disposizione (guarda caso mancavano proprio quelle che avrebbero certificato la bontà della rete di Milik), o del fallaccio da cartellino rosso di Leao in Milan-Juventus, che ha dato il là al goal del vantaggio rossonero, nessuno sembra più ricordarsi.

Ma è bastato un presunto fallo di mano di Danilo in area, non punibile a norma di regolamento (la palla è rimbalzata prima addosso ad un altro giocatore e poi sul braccio del difensore brasiliano) per farci rivivere scene già più volte viste in passato, tra testate giornalistiche volutamente sorde alle spiegazioni fornite dagli ex arbitri da loro stessi messi a libro paga, e tifosotti il cui fegato non ne vuole proprio sapere di svuotarsi dalla bile accumulata negli anni precedenti.

A tutti coloro i quali stanno cominciando a non dormire la notte per l'eventuale ritorno del loro peggior incubo, vorrei tuttavia stendere un'amichevole mano. La Juve vista a Verona e nelle settimane precedenti (compresa la tanto glorificata vittoria con l'Inter), non è oggi e non sarà mai in grado di lottare per traguardi importanti, almeno fino al giorno in cui rimarrà schiava della mentalità codarda del proprio allenatore.

Una squadra che approccia in maniera indolente persino la sfida all'ultima in classifica, e che dopo aver trovato un misero goal di vantaggio non trova di meglio come primo obiettivo che l'immediato innalzamento della linea Maginot a difesa della propria porta, è destinata giustamente a terminare un'altra stagione nell'anonimato.

Tra chi di mettere la gamba proprio non ne vuole sapere, perché "con la testa al mondiale" (suggerirei loro a tal proposito di passare a questo punto dalle rispettive federazioni nazionali per richiedere lo stipendio degli ultimi mesi) e un allenatore talmente incapace di pensare in un'altra maniera da glorificare come un'impresa l'ennesima prestazione imbarazzante, ce ne è abbastanza per non riuscire più a gioire nemmeno di una serie positiva come l'ultima, che altro non potrà rivelarsi presto se non frutto del caso.

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Photo by John Hain, free to use (Pixabay)

Pagelle

Perin 6 - Non deve compiere fortunatamente interventi salva-risultato, regala comunque una sensazione di sicurezza al pari del titolare.
Bremer 6,5 - Sempre presente quando c'è da serrare le fila nei momenti in cui la squadra è presa d'assedio
Bonucci 5 - Pronti via è subito ammonito, difende da fermo e sbaglia un'infinità di lanci.
Danilo 6 - Guida la difesa da vero capitano, anche se la fascia è nell'occasione al braccio di Bonucci, che il brasiliano striglia più volte per gli errori di posizionamento e per l'attitudine spesso indolente.
Cuadrado 5 - Ormai su di lui abbiamo detto tutto. I buchi che spesso lascia con interventi difensivi fuori da ogni logica mettono i brividi persino al più ottimista dei tifosi.
Fagioli 6,5 - Meno brillante che con l'Inter, ma il solito motorino a disposizione delle due fasi.
Locatelli 6 - Allegri insiste a farlo giocare regista per mancanza di alternative. Non è proprio il suo ruolo, anche se pure da mezz'ala quest'anno non ha mai incantato.
Rabiot 6,5 - L'assist per il goal di Kean lo salva da un'ennesima insufficienza. Dopo quattro anni passati a Torino, nessuno ha ancora capito se sia un bidone a tratti fortunato o un fenomeno svogliato.
Kostic 6 - Il suo sulla fascia lo fa sempre, senza spazi però è molto meno incisivo.
Kean 6,5 - Buona l'intuizione che lo porta a compiere il movimento giusto nell'occasione del goal. Per il resto tanta buona volontà ma poco da ricordare.
Milik 5 - Gioca con la testa al mondiale o è vittima dell'ennesimo peggioramento dovuto alla cura Allegri? In attesa della risposta, da almeno due o tre settimane non ne imbecca più una nemmeno per sbaglio.

Miretti 5,5 - Dinamismo ne ha da vendere, coraggio pure, ma per la precisione occorrerà ripassare.
Paredes 5 - Ad un certo punto Allegri lo butta nella mischia ma il suo apporto rimane quello fornito nei precedenti minuti passati in panchina.
Di Maria 5 - Di certo non si mette a rischiare la gamba a dieci giorni dal mondiale. Del resto solo gli uomini mercato della Juventus non avevano capito i veri motivi del suo arrivo a Torino.
Alex Sandro 4 - Un cartellino giallo e un cartellino rosso in una manciata di minuti. Un record che guarda caso gli permetterà di saltare la prossima e potersi già proiettare al ritiro con la Seleçao.

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Ma ora come ora che i media non cessano di menarla con la trilionesima variante covid, a loro dire pericolosissima (magari sarà pure: davanti ai malanni la prudenza non è mai troppa), altro che stadi popolati. Mi aspetto comunque che il nuovo governo (che ho votato per le vie consolari) affronti la questione diversamente dalle pietose sinistre. Ad andare allo stadio ci va comunque cautela, per non rischiare di tornare con il covid, soprattutto da voi che si avvicina pure il periodo della solita influenza stagionale.

Amica mia, sul covid preferisco non esprimermi, credo tuttavia che la fase di paura del contagio sia stata superata abbondantemente da tutti già da parecchio tempo.
Sul governo vedremo, la mia sensazione è che non cambierà molto, credo siano tutti parte della stessa commedia (o forse sarebbe meglio dire tragedia).

Non è però un caso che Salvini abbia dovuto "associarsi". Se fosse la stessa minestra, l'UE non avrebbe fatto tanto per far cadere il governo del 2018 per riportare su le oramai "sempiterne" (spero ex sempiterne) sinistre. Già dal mio caro amico della Basilicata mi è arrivata una buona notizia: l'innalzamento dell'uso del contante a 5000 euro e questo è già un grande passo avanti nello smontare il controllo sociale dittatoriale tecnocratico pidiota. Spero sia solo il primo di una lunga serie che dovrebbe restituire la dignità all'Italia che Salvini stava riportando nel 2018, ma ovviamente non l'hanno fatto durare e il mio amico infatti teme che l'UE non farà durare nemmeno questo governo. Piú che altro, Salvini stava distruggendo il clima d'impunità infame di cui l'Italia è ridicolizzata all'estero (e già, la fetta di immigrati che entrano solo per delinquere perchè tanto in Italia vige l'impunità è un dato di fatto), ma ai porci comodi delle infami toghe rosse in combutta con pidioti e Bruxelles non conveniva certo. Sono furibonda per la notizia che mi è capitata sotto gli occhi l'altro ieri, vecchia di anni, ma tanto significa un'altra oscenità delle toghe rosse in combutta con i soliti noti dall'ideologia lassista: Pietro Maso libero. Ci vedo rosso dalla rabbia. Un soggetto simile in un paese serio si beccava come minimo nove ergastoli, invece nel paese dei pagliacci e delle banane è già libero dopo soli 15 anni a dispetto di almeno due aggravanti gravissime e in più ha pure una compagna (che di sicuro ha mancato alla visita psichiatrica per venirle in mente di mettersi con un soggetto come Pietro Maso). Scusa lo sfogo, ma ci vedo veramente rosso. Dubito che sotto un governo di estrema destra individui come Pietro Maso avrebbero vita facile.

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Sei troppo negativo, nello sport conta vincere.

Non posso darti torto, sono parecchio pessimista. Questa squadra non migliora, quando vince lo fa soffrendo troppo e perché gli episodi le girano a favore, quando perde (vedi Benfica o Milan in campionato ad esempio) perché viene presa a pallate e non vede palla per almeno 70 minuti.
Non puoi giocare con l'ultima in classifica l'ultima mezz'ora chiuso davanti alla tua porta, perché se ti va di culo la scampi, altrimenti qualcosa come un contatto o un fallo di mano prima o poi capita (e anche lì, doppio culo che entrambi i casi sono girati a favore).
Uno scontro diretto vinto in diciotto partite, peraltro perché gli avversari si sono divorati l'impossibile nel primo tempo, lascia ben intendere le dimensioni della squadra.
Lo scrivevo anche l'anno scorso, quando se non erro la Juve fece qualcosa come 17 o 18 risultati utili consecutivi, che prima o poi il conto si sarebbe presentato ed infatti l'annata è terminata con zeru tituli, per dirla alla Mourinho 😏 e tutto lascia pensare che vivremo un amaro bis.

Però con le vittorie le critiche vedo che si attenuano parecchio.

Molti si accontentano dei risultati, magari hanno ragione loro e Allegri sta cavando il succo dalle rape, ma per me questa squadra non può essere così scarsa da finire un girone di Champions League alla pari col Maccabi Haifa

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