SteeMistery - La bella addormentata di Turville - The sleeping girl of Turville [MULTILANGUAGE]
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Turville, Inghilterra, anno 1871 |
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Turville è un piccolo villaggio della parte meridionale dell'Inghilterra, in cui gli abitanti sono pochi e per lo più sparpagliati lungo le varie frazioncine che si raggruppano attorno alla chiesa. E' qui che nel 1859 nasce Ellen Sadler, seconda figlia di William Sadler e Ann Parker.
E' una bambina tranquilla, riflessiva e sognatrice, molto attaccata ai genitori, nonché alla sorella Grace di tre anni più grande, e al piccolo Eli, l'ultimo arrivato. La felicità della famiglia purtroppo non dura a lungo e viene irrimediabilmente scossa dalla morte di William, avvenuta quando la piccola Ellen ha solo 4 anni.
Ann, la madre, rimane da sola con i tre figli e decide di risposarsi due anni più tardi, convinta più dai costumi dell'epoca che da un vero sentimento nei confronti del nuovo marito, Thomas Fruin, uomo molto più grande e con diversi precedenti penali alle spalle.
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L'ambiente familiare però, non è più sereno come una volta. Il patrigno ha il vizio dell'alcol, spesso torna a casa ubriaco, e così Ellen è felicissima quando, all'età di undici anni, viene presa a lavorare come balia presso una famiglia benestante di Marlow, a circa quindici chilometri da casa.
Prendersi cura dei bambini, accanto alle donne più esperte, è un lavoro che le piace. I piccoli le ricordano un po' il fratellino Eli, rimasto a casa, che spera un giorno di poter portare via con sé, insieme alla sorella, Grace. Tuttavia le cose, ancora una volta, non vanno nel verso sperato.
Durante il giorno Ellen cade in improvvisi stati di sonnolenza, incontrollabili e indipendenti dalla sua volontà, che la portano ad addormentarsi un po' ovunque. La famiglia che la ospita se ne accorge e non la ritiene idonea al lavoro, spedendola nuovamente a casa. E lì che la sindrome si aggrava, perché oltre alla sonnolenza si aggiungono anche frequenti convulsioni.
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Ann vuole vederci chiaro e sfrutta i buoni rapporti con il dottore del paese, Henry Hayman, per farla visitare. Il medico certifica l'insolita patologia, ma in più si accorge che la bambina ha degli strani rigonfiamenti dietro la testa, cosa che consiglia un pronto ricovero presso il grande ospedale di Reading.
Grazie all'aiuto del reverendo Studholme, la famiglia riesce a portare Ellen alla struttura medica, dove rimane quasi cinque mesi. I dottori le provano tutte, ma la narcolessia e le convulsioni non migliorano, tanto da indurli a dichiarare la piccola "soggetto incurabile".
Alla madre non rimane che pregare, ma proprio una sera, durante un momento di raccoglimento tenuto insieme alla figlia, Ann la vede scossa da forti convulsioni. Al termine, Ellen si accascia sul suo letto, con le mani sotto la testa, apparentemente crogiolata da un sonno sereno, dal quale non sembra avere intenzione di svegliarsi, né l'indomani né nei nei giorni successivi.
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Il dottor Hayman torna più volte a visitarla, trovandola sempre addormentata, ma in buone condizioni di salute. La madre la nutre regolarmente, versandole in bocca, attraverso una fessura tra i denti, "latte, the e vino di porto". La pulisce e la cambia, standole vicino e parlandole tutti i giorni, ma Ellen continua a dormire beata, senza mai svegliarsi.
La notizia si diffonde, prima tra i vicini, poi tra i giornali locali e nella comunità scientifica. La casa di Ellen diventa una sorta di attrazione turistica: tutti vogliono vedere la "bella addormentata", alcuni chiedono di poter interagire con lei, tagliandole le unghie o i capelli e molti lasciano alla famiglia cospicue donazioni.
Alcuni vicini, forse invidiosi della popolarità e dei soldi piovuti sulla famiglia, cominciano a dubitare e a mettere in giro voci false, secondo le quali la bambina in realtà si alzerebbe dal suo letto ogni sera. Sostengono di notarne le ombre e di udirne chiaramente la voce, ma nemmeno le punture di spillo sotto i piedi, provate a tradimento da alcuni abitanti della zona durante le visite, riescono a smuoverla dal sonno.
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Nel 1880, quando Ellen ha 21 anni, Ann muore per una malattia cardiaca. Di quella che ormai è diventata una giovane ragazza, si prende cura la sorella, Grace. Ma solo per poco, perché dopo cinque mesi, quando ormai nessuno se lo sarebbe più aspettato, Ellen si sveglia da un sonno ininterrotto, durato la bellezza di nove anni.
La sua memoria è ferma al giorno in cui si è addormentata e non è in grado di alzarsi dal letto, ma le condizioni di salute appaiono buone. Con il passare dei giorni riesce a nutrirsi e a stare sveglia per periodi sempre più lunghi, come certificato anche dal dottor Hayman, in una relazione pubblicata sulla rivista medica The Lancet.
In breve, Ellen riprende una vita del tutto normale, si sposa e mette al mondo cinque figli, senza mai più sperimentare nulla di simile. Il mistero su quei nove anni, nei quali è rimasta inspiegabilmente addormentata, non è mai stato risolto.
Statemi bene, alla prossima!
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La bambina si sveglia trasformata in donna, sua madre si prende cura di lei per nove anni, leggendo questa parte ricordo quando a 10 anni mi ammalai di varicella, poi di polmonite e quando mia madre tornò a casa da lavoro si cambiava i vestiti e passava del tempo per me, ricordo di averla vista più volte sveglia fino a tarda notte per poi andare al lavoro la mattina, voglio molto bene a mia madre, ora sto con il mio compagno, ma mia madre è sempre la mia priorità, mia madre e il mio compagno si capiscono molto bene, mi sento un uomo fortunato ad averli entrambi.
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E' una storia molto tenera, credo che l'amore di una madre per i propri figli sia la forma di amore più bella, qualcosa di profondo ed inarrivabile. Ed è molto bene quando la persona che si ha accanto è ben voluta dai genitori, si crea quel legame che rende unite le famiglie
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Una bella addormentata diversa, ma non si salva dall'invidia dell'umanità, meno male che ha la madre a proteggerla, ha attirato la mia attenzione leggere che la madre della ragazza si sposa più perché deve farlo che per amore , purtroppo le donne abbiano avuto un ruolo svantaggioso nella società, mi sembra bene che oggi sia qualcosa di diverso, pensano già a lavorare, ad avere una propria attività, dicono addirittura che noi uomini NON siamo necessari, sono d'accordo hahaha, se fossi donna e volessi un figlio comprerei lo sperma e basta, non devo sopportare niente e nessuno hahaha.
Un abbraccio
Ma è pure curioso, dato che contraddittorio, questa sorta di dovere sociale di risposarsi da vedova (tutto l'opposto però dell'India, dove almeno fino ad alcuni decenni fa una vedova che si risposava era stigmatizzata neanche fosse una volgare prostituta, dato che secondo la cultura indiana la moglie deve restare fedele al marito pure oltre la tomba). Contraddittorio comunque perchè in Gran Bretagna gli uomini da sposare non abbondavano di certo (quantomeno ai tempi di zietta Jane, quando a causa delle guerre napoleoniche era rimasto in vita un solo uomo ogni 5 donne, dunque non è che ci fossero tutte queste grandi opzioni, ma alcuni decenni dopo, sia pure a gap più contenuto, dubito che si fosse già colmato). Poi soprattutto una vedova che aveva già un figlio maschio (secondo il comune sentire, una vedova che ha soltanto figlie femmine necessita di protezione maschile, il che comunque, se si considerano le classi sociali più basse, è purtroppo vero). In buona sostanza, a dovere essere combattute fino all'ultimo respiro sono le imposizioni sociali, quale che la direzione in cui vadano.
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E la vita è iniziata con un matriarcato, penso che finirà allo stesso modo, le donne oggi agiscono secondo i loro criteri, e mi sembra perfetto.
Ti auguro un felice fine settimana
😄 lo so che la tua è una battuta, credo che per i bambini sia importante avere una doppia figura di riferimento. Poi che spesso le donne purtroppo trovino un compagno sbagliato è l'amara realtà dei giorni nostri, ma a mio avviso deve essere letto in un quadro di imbarbarimento generale della società.
Un brutto scherzo, ma sai che penso in modo sensato.
Un abbraccio e ti auguro un felice fine settimana
Mi ricorda gli esiti degli esami clinici perennemente negativi a dispetto di millemila sintomi...
Una cosa frustrante all'inverosimile...