Scollamento dalla realtà (Dazn edition) - [#multilanguage - #steemexclusive]

in Italy2 years ago (edited)

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Nemmeno il tempo di occuparci dell'ennesimo scollamento tra la dirigenza della Juventus e la base della propria tifoseria, presa a pesci in faccia da Andrea Agnelli e i suoi brillanti collaboratori tramite un aumento del costo degli abbonamenti poco giustificabile se paragonato al reale valore della squadra, che ecco spuntare fuori una nuova clamorosa notizia relativa al mondo del pallone.

A differenza di quanto accaduto a Torino però, in questo caso risulta possibile ragionare già secondo i crismi dell'ufficialità: la piattaforma Dazn, semi-monopolista delle trasmissioni che riguardano le partite della Serie A, dalla prossima stagione aumenterà del 30% il costo di alcuni abbonamenti, definiti "Premium", che permetteranno la condivisione dell'account su utenze non collegate alla medesima connessione Internet.

Una decisione che era nell'aria già dall'anno scorso, quando la stessa Dazn aveva prima annunciato un giro di vite sulla pratica molto diffusa dell'account sharing, per poi ritirare in fretta e furia le proprie intenzioni bellicose di fronte al sollevamento popolare che ne era scaturito. Ma l'estate, si sa, cancella con un colpo di spugna e uno schizzo di acqua salata tutte, o quasi, le vicende vissute nei nove mesi precedenti, e tra una tintarella e una chiacchiera sotto l'ombrellone, la Serie A 2022/23 ripartirà con questa poco piacevole novità.

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Photo by wilkernet, free to use (Pixabay)

Nulla cambierà per coloro i quali sostenevano da soli il costo dell'abbonamento alla piattaforma di intrattenimento sportivo via streaming, che rimarrà inchiodato da un centesimo di distanza dai trenta euro, ma per i tifosi che utilizzavano la condivisione dell'utenza come unica arma per combattere un prezzo fuori mercato, in relazione al servizio offerto, il ritorno dalle vacanze coinciderà con una delle sorprese meno gradite possibili.

I commenti sdegnati di molti appassionati sui social network più famosi non si sono fatti attendere e, secondo quanto apparso su diverse testate giornalistiche, pare che dalle parti di Dazn stiano già iniziando a piovere le prime disdette. L'hashtag "DaznOut" si è ritrovato in tendenza nazionale in fretta, con gli utenti che avevano evitato una "rivolta" simile la scorsa stagione solo per la possibilità di calmierare il prezzo attraverso la condivisione.

Impossibile non ricordare come spesso la qualità dello streaming si sia rivelata troppo bassa in molte delle partite di cartello, che hanno richiesto un maggior numero di accessi simultanei, così come il fatto che più di una volta gli abbonati abbiano dovuto sopportare in silenzio numerosi altri disservizi, dalle interruzioni delle trasmissioni ad interi eventi "cancellati" dagli schermi.

Di certo dalle parti della piattaforma sono a conoscenza dell'insoddisfazione di chi aveva, volente o nolente, riposto la propria fiducia in questa epocale novità per il calcio italiano, magari perché convinti da tutti gli studi di fattibilità avanzati insieme a TIM al momento dell'acquisto dei diritti, ma questa volta sembra inutile sperare in un ulteriore dietro front.

Per quanto si possa sentirsi portati a dare ragione al sempre ottimo telecronista RAI (uno dei pochi), Riccardo Cucchi, che su Twitter ha spronato la Lega Calcio a superare la dipendenza da un solo operatore per la trasmissione delle partite e le conseguenti imposizioni tariffarie a senso unico, per almeno ancora due campionati, chi vorrà seguire la lotta per la conquista dello scudetto dovrà fare "buon viso a cattivo gioco", e dirottare parte dei propri risparmi sui conti dorati di Dazn.

O almeno questo è quello che vogliono farci credere anche questa volta, così come in tutte le occasioni in cui ai media conviene lasciar passare il messaggio di una mancanza di alternative alle proposte/imposizioni di chi sta in cima alla piramide. Qualora non si fosse d'accordo con quest'ultimo giro di aumenti assurdi, esistono infatti diversi altri modi per assistere comodamente seduti sulla propria poltrona al campionato di calcio italiano.

Lungi da me consigliare metodi illegali o poco sicuri, come lo streaming "pirata", l'acquisto di account (a prezzi di molto inferiori a quelli ufficiali) da venditori di dubbia serietà su Telegram o l'abbonamento alla versione tedesca di Dazn (necessita VPN), che trasmette la Serie A per intero alla metà del prezzo del pacchetto base italiano, ma forse un occhiata a questo post, scritto un po' di tempo fa, ma ancora attuale, può ritornare utile.

Alla prossima!


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Ma nemmeno io infatti mi sognerei lontanamente di consigliare streaming pirata e ci mancherebbe. Semmai, la cosa che mi fa "specie" e assolutamente non ce l'ho con il calcio, niente affatto, è la circostanza di un paese in grave crisi finanziaria che ogni anno si aggrava ulteriormente, dove se sente di sempre più gente che vorrebbe smettere di lavorare per vivere di rendita (più utopico che raro: non siamo nell'ottocento e men che meno nell'inghilterra dei vari re Giorgio e regina Vittoria) spende i propri denari in beni assolutamente voluttuari come gli abbonamenti TV. Che non solo non sono affatto indispensabili alla sopravvivenza umana, ma l'antitesi di un popolo per cultura risparmiatore. Poi capisco che da parte mia sono cresciuta in una famiglia dal regime militare (eh, svariati membri della famiglia di mia nonna materna erano stati militari di carriera per davvero, compreso mio nonno prima del definitivo congedo), dove i beni voluttuari erano visti per lo più alla stregua del diavolo con mille paia di corna. Mia madre considerava qualsiasi abbonamento TV (e non solo in fatto di sport, ma per qualsiasi trasmissione) soldi buttati letteralmente alle ortiche (ok, con la deplorevole conseguenza che da bambina mi sorbivo vagonate di programmi assolutamente inadatti alla mia età perchè i canali dedicati ai bimbi si sa, sono a pagamento). C'era a casa mia, insomma, la stessissima questione delle figurine di cui mi sembra, se non vado errata, di averti accennato tempo fa...ma allora erano gli anni ottanta e non c'era la crisi iniziata con la distuzione di cultura ed economia italo-spagnole a partire dai novanta. Oggi, veramente, si dice che in molti finiranno senzatetto quando non ci saranno più i loro vecchi, ma per questi abbonamenti si continua a spendere. Lo trovo paradossale, se mi si permette il termine.

Amica mia, i tuoi spunti di riflessione sono sempre molto interessanti!
Da parte mia non credo che gli abbonamenti alle pay TV varie siano un male, così come tutto ciò che rientra nella categoria "futile" in generale, che spesso può aiutare a ritagliarsi uno spazio per vivere un po' meglio. Tutto ciò però a patto ovviamente di pagare i servizi un costo ragionevole e di non sottrarre risorse a cose più importanti. 40 euro al mese richiesti da Dazn per me non appaiono affatto ragionevoli e sono contento di continuare a non darglieli 😄.

P. S. Non credo tu mi abbia raccontato delle figurine, quando vuoi ascolterò volentieri la storia

Forse allora si trattava di qualche altro utente mio amico amante del calcio: sto su talmente tanti PTW che oramai perdo il conto di cosa ho raccontato a chi e cosa ho ascoltato (vabbè, ascoltato qui sopra è una parola😄) da chi. La storia delle figurine riguardava gli album per bambini delle scuole elementari. Molti di questi album avevano il calcio come tematica, ma non solo, c'erano anche soggetti e ambientazioni di cartoon dedicati. A scuola ricevevamo l'album con poche figurine e stava poi a noi completarlo con tutte quelle mancanti. Ma per farlo, bisognava comprarle in quei chioschi di una volta, appositamente allestiti per vendere giornali, giornaletti e riviste, materiale per bambini compreso. Ma quasi all'opposto della tua linea di pensiero, per mia madre tutto quel che si rivelava futile era da demonizzare. Per lei che aveva vissuto la seconda guerra mondiale sulla propria pelle (non era affatto giovanissima quando ero nata) da bambina e peggio ancora nel dopoguerra costretta a turni in fabbrica clandestini da preadolescente perchè la guerra aveva rovinato le finanze dei miei nonni , non erano le futilità a migliorare la vita di nessuno. Anzi, secondo lei. le futilità potevano soltanto peggiorarla perchè significava sempre e comunque sottrarre risorse che invece potevano benissimo fruttare in banca o in una libretta postale (eh, si, quelli erano i tempi in cui nessun italiano si doveva preoccupare dei fallimenti in stile Cariparma e tassi d'interesse da fare ridere le capre: allora il denaro in una libretta postale e negli estinti conti deposito decuplicava). E il pensiero del denaro che fruttava era più che sufficiente a far stare meglio persone dal carattere dei miei genitori. Pagare un abbonamento TV per loro significava riempire le tasche di chi è già ricco di suo e quindi una delle solite beffe ai poveri e ai piccolo-borghesi. Diciamoci comunque la verità: i produttori televisivi e gli organizzatori degli eventi sportivi sono multimiliardari. Potrebbero offrire gli abbonamenti a soli 4 euro, non 40. O meglio, abbonamenti diversi a seconda del reddito (sarebbe più che equo). Tornando alla questione figurine, ebbene, ero l'unica scolara che non completava mai gli album perchè mia madre mi avrebbe piuttosto tirato dal balcone che comprarmi le figurine mancanti😄. Ero l'alunna che riceveva tutti i Topolino e Paperino che aveva grazie all'"elemosina" delle maestre😄. Mentre i genitori dei miei compagni di scuola non si facevano magagne di sorta a spendere (alle medie e superiori poi non ti dico come li pompavano di denari, anche le famiglie in condizioni economiche al di sotto di noi), non importa quanto futili i passatempi dei figli. Ma d'altra parte, non biasimo i miei genitori. Niente affatto. Se sono riusciti a farmi studiare anche oltre la laurea (mia borsa di studio a parte, che comunque avevo potuto mettere via in gran parte, aprendo un conto tutto mio, perchè vivendo con i miei non mi chiedevano mai di spendere) è stato anche grazie questo atteggiamento. Molti dei miei compagni di scuola e coetanei si fermavano solo alla terza media e poi si cercavano un lavoro quale fosse. Se avessi seguito il loro andazzo, a quest'ora non starei nemmeno qui a scrivere perchè come la maggior parte dei ragazzi della mia zona, sono fortunati se un notebook lo sanno accendere, per dire.

Il mestiere del genitore è difficilissimo e fai bene a ringraziare i tuoi genitori, perché qualsiasi scelta abbiano preso in passato lo hanno fatto per il bene dei propri figli. Questo non significa che non possano commettere errori, anche io, ora che sono papà, ne avrò probabilmente una lunga lista a mio carico, ma sempre in buona fede e con la speranza di fare il loro bene.
Anche a me alcune scelte dei miei genitori sembravano incomprensibili, poi col tempo, se non le ho approvate del tutto, quanto meno ne ho compreso il senso, un po' come mi sembra abbia fatto tu.
In ogni caso se oggi siamo come siamo, lo dobbiamo in buona parte ai loro insegnamenti, quindi di certo, nella somma algebrica, hanno fatto un lavoro positivo 😀

Ci puoi contare. Ovviamente un bambino non ha sufficiente maturità per rendersi perfettamente conto delle decisioni dei genitori, specie finanziarie (da bambini si crede, solitamente, di poter campare di aria fritta). Fossero stati di quei genitori che spendevano tutto, come sembravano fare nelle famiglie dei miei compagni di scuola, possibilmente dopo la terza media avrei fatto la fine di gran parte di loro. Tra gli altri, ho visto uno dei miei compagni di scuola che era veramente superdotato finito a fare l'operaio in fabbrica. Veramente, c'ero rimasta fortemente di stucco quando l'avevo saputo. Stentavo a crederci, ma era vero. Ti assicuro, mi aspettavo fosse come minimo laureato in matematica (capiva fino alla trigonometria senza la benchè minima difficoltà e non portava mai a casa meno di 8 e 9 in qualunque materia, niente era troppo difficile o troppo ostico per lui, primeggiando in tutte le scientifiche). Ma a casa sua non nuotavano certo nell'oro: a sua volta era figlio di un operaio e mi pare che la mamma fosse casalinga, in più c'era un altro figlio da mantenere e vivevano in un quartiere molto più periferico del nostro.

Il potere è percepibile ovunque e in ogni cosa, è quello che penso.
Ti auguro un felice fine settimana

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