Roma non è stata costruita in un giorno - Rome wasn’t built in a day [MULTILANGUAGE]

Purtroppo le cose non scorrono mai in una maniera così semplice e come ci hanno ricordato anche i Morcheeba in tempi più recenti rispetto alla creazione del detto, che sembra risalire addirittura al XII secolo, "Rome wasn’t built in a day". I frutti più dolci del resto, sono quelli che si raccolgono dopo aver sudato e lavorato parecchio.

E ora, dopo aver fatto un po' di storia, trasferiamoci sui rettangoli verdi del dorato mondo del pallone, anche se la città con la quale andremo a fare i conti non sarà Roma, l'attuale capitale d'Italia, ma Torino, ovvero quella che per prima nella storia ha ricoperto questo ruolo.

Vista ad oggi, l'esperienza di Thiago Motta alla Juventus, sembrerebbe un completo fallimento. La squadra è da diverse settimane tagliata fuori dalla lotta per il titolo, in Champions League si naviga nella parte centrale della classifica e i soldi spesi sul mercato in estate si sono rivelati del tutto sprecati.

Dopo aver perso a Napoli ieri sera e aver visto svanire anche l'ultima nota positiva rimasta, ovvero l'imbattibilità in campionato, i tifosi della Signora sembrano essere definitivamente usciti dalla luna di miele con la nuova gestione tecnica, tanto che in molti stanno cominciando a chiedere l'arrivo di Igor Tudor o addirittura un clamoroso ritorno ter di Massimiliano Allegri.

Comunque la si pensi era lecito aspettarsi di più, quanto meno sul piano caratteriale, dato che la squadra quest'anno ha perso la bellezza di diciassette punti da situazioni di vantaggio, facendosi rimontare anche da avversari sulla carta tecnicamente di gran lunga inferiori, come Lecce, Cagliari o Torino FC.

Sotto accusa è finita la capacità di Thiago Motta di motivare in maniera adeguata il gruppo, specialmente se contrapposta alla garra mostrata in panchina da tecnici come Antonio Conte o Simone Inzaghi, ma anche le scelte sui cambi, che hanno spesso mandato la squadra in confusione.

Sembrerebbe tutto da buttare via, ma ad un'analisi più approfondita forse è possibile accorgersi che le cose non stanno realmente così. Le attenuanti a disposizione del tecnico capace di riportare in Champions League il Bologna dopo 60 anni sono molte, a cominciare dall'inadeguatezza della rosa, corta e carente di alternative valide ai titolari.

_{L'attuale tecnico del Napoli, Antonio Conte. Clément Bucco-Lechat, CC BY-SA 3.0, da Wikimedia Commons}

Per diverse partite Motta si è ritrovato a poter disporre di soli quattordici o quindici giocatori di movimento, a causa della lunga serie di infortuni che ha falcidiato al squadra. In diversi ruoli chiave, come quello del centravanti o del centrale difensivo, la rosa non dispone di alcuna alternativa ai titolari, che hanno dovuto giocare ininterrottamente per mesi, senza mai tirare il fiato.

Il risultato è stato quello di una squadra spesso fisicamente sulle gambe, soprattutto negli ultimi venti minuti delle partite. Nell'ultima di campionato a Napoli, in particolar modo, la Signora ha ceduto di schianto nel secondo tempo, completamente scarica di energie fisiche e nervose, dopo aver dominato in lungo e in largo la prima frazione e aver confermato i segnali di crescita sul piano del gioco visto già a Bergamo.

I giovani stanno peccando un po' di personalità, ma se si considera che a disposizione di Motta è stata messa la seconda rosa più giovane della Serie A, è lecito aspettarsi che questo primo anno di esperienza, comunque vada a finire, si rivelerà utilissimo per porre le basi di un promettente futuro.

A patto di avere il buon senso di saper aspettare.

Statemi bene, alla prossima!

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