Qatar 22 pronto a partire: italiani spettatori, ma non troppo

Mancano ormai soltanto cinque giorni al fischio di inizio della gara tra Qatar ed Ecuador, che inaugurerà l'edizione 2022 della coppa del mondo, la più strana e contestata della storia. Come tristemente noto, a seguito dell'inchiesta del Guardian, almeno 6500 lavoratori hanno perso la vita durante le opere di realizzazione di stadi, aeroporti e metropolitane, a causa di suicidi, incidenti sul lavoro o domestici, all'interno delle abitazioni di fortuna loro destinate.

Chi non è andato incontro ad un tragico destino, ha potuto comunque parlare di condizioni lavorative disumane, con tanto di paghe ridotte di due terzi rispetto a quanto pattuito al momento dei primi contatti. Diverse associazioni umanitarie inoltre, denunciano come nel paese i diritti umani vengano regolarmente calpestati, soprattutto ai danni delle donne e delle minoranze.

In questi giorni gli account social ufficiali del Paese ospitante stanno a tutti i costi cercando di mostrare una parvenza di normalità, inquadrando sfilate di persone per le strade di Doha con indosso le maglie delle nazionali partecipanti, ma ad un esame nemmeno troppo approfondito è stato possibile notare come si tratti di semplici attori: spesso si sono potute chiaramente distinguere le stesse facce, con indosso magliette di nazionali diverse, impegnate nel compiere sempre le medesime scenette a favor di telecamera.

Spostandoci sotto un punto di vista prettamente sportivo, per noi italiani si tratterà di un mondiale, purtroppo il secondo di fila, da semplici spettatori. La nostra nazionale non è riuscita, dopo la sbornia di Wembley, a ripetere le brillanti prestazioni fatte registrare all'Europeo, ed è finita dietro alla Svizzera, nel proprio girone di qualificazione, ed addirittura umiliata in casa dalla Macedonia del Nord al play-off.

Nessuna delle voci che ci hanno inseguito per mesi, di un eventuale ripescaggio degli azzurri ai danni di Ecuador o Iran per questo o quel motivo, si è rivelata fondata; l'unica opzione rimasta, con la speranza che in futuro le cose vadano meglio, è quella di simpatizzare per un'altra delle pretendenti al trofeo, magari quella che schiera alcuni giocatori abitualmente in campo con la maglia della nostra squadra del cuore.

Già, perché sebbene gli italiani al mondiale saranno soltanto cinque arbitri, guidati dal sempreverde Daniele Orsato (che qualche anno fa era stato dipinto alla pari del Mostro di Firenze, per un errore di valutazione in Inter-Juve, ma che evidentemente tanto male non deve essere), si conteranno settanta giocatori della Serie A, chiamati a difendere i colori delle rispettive nazionali.

Il campionato italiano si piazza così al quarto posto in questa speciale classifica, dominata, come prevedibile, dalla Premier League, che spedirà in Qatar ben 163 giocatori, più del doppio di quanti giocano dalle nostre parti. Al secondo posto troviamo la Spagna, con 86 convocati, davanti alla Germania, con 81, in una sorta di replica del ranking UEFA per federazioni nazionali.

Ma quale delle nostre squadre perderà più uomini durante questa sosta? A riprendere gli allenamenti con il minor numero di uomini toccherà alla Juventus, che spedirà in Qatar una discreta pattuglia composta da 11 uomini. E' curioso notare come tutti coloro che hanno saltato diverse partite in questa prima parte di stagione, come gli argentini Paredes e Di Maria, lo statunitense McKennie o il serbo Vlahovic, abbiano tranquillamente potuto rispondere alle convocazioni delle rispettive nazionali, evidentemente, buon per loro, guariti giusto in tempo.

Al secondo posto si piazzano le milanesi, entrambe con sette rappresentanti impegnati nel tentativo di diventare campioni del mondo, mentre saranno cinque a testa i calciatori di Torino, Napoli e Fiorentina che calpesteranno i prati verdi del Qatar.

Va leggermente meglio a José Mourinho e Maurizio Sarri, allenatori di Roma e Lazio, che perderanno durante la sosta rispettivamente quattro e due calciatori, mentre saranno quattro anche gli atalantini presenti al mondiale.

E voi, avete una nazionale o un campione preferito per il quale tiferete durante questi mondiali? Da parte mia simpatizzerò per il Brasile di capitan Danilo, e degli altri bianconeri Bremer e Alex Sandro, ma se dovessero tornare a casa presto, senza stancarsi troppo, di certo non mi straccerei le vesti.

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