Giorno 1 - Cecchini sui tetti

La prima cosa che ci ha colpito nel secondo giorno della nostra esperienza bis albanese riguarda il cielo, completamente azzurro e senza mezza nuvola a sporcarne il colore. Non so quale sia la situazione nelle altre parti d'Italia, ma nelle nostre zone, quelle della provincia di Vercelli, un "dipinto" simile non si vedeva dall'anno scorso.

Quest'anno, la Primavera non c'è praticamente stata e anche il primo mese d'Estate è stato condizionato da piogge pressoché quotidiane e temperature "freschine" (per usare un eufemismo). I pochi giorni in cui non ha piovuto, il cielo è comunque rimasto velato da una spessa coltre di grigio, un po' come nel film Matrix o nella Gotham City di Batman.

Ho letto (giuro, l'ho letto davvero) che sarebbe colpa del "cambiamento climatico", ma non il fatto che piova o faccia freddo d'Estate, ma la nostra percezione delle temperature: in realtà fa caldissimo, è l'anno più caldo di sempre (tanto per cambiare), ma non ce ne accorgiamo per colpa del cambiamento climatico. Insomma, un po' come la casa "a sua insaputa" o chi rischiava la vita da "asintomatico" di più recente memoria, ci trattano proprio come deficienti.

_{Vista dal Toptani, foto di proprietà dell'autore}

E così, ad una giornata estiva vera, come quella vissuta qui ieri, almeno noi non ci eravamo più abituati. Conoscendo già le principali attrazioni della città, l'intento è di goderci Tirana un po' "a zonzo", ma proprio per il caldo, a luglio può non essere semplicissimo farlo e a metà mattina (così come a metà pomeriggio) serve una pausa al Toptani, il grande centro commerciale posto nel cuore della città.

Prendiamo il pranzo in una panetteria di Blloku (il quartiere definito "alla moda" della città) gestita da due ragazze che avevamo già conosciuto l'anno scorso: tre panini con hamburger, patatine e verdure, più due burek al formaggio, per un totale di 700 leke (circa 7 euro). Credo che dalle nostre parti avremmo speso quella cifra soltanto per uno dei panini in questione: l'Albania è ancora molto economica rispetto ai nostri standard, ma ripeto che non credo durerà a lungo.

Abbiamo ancora un giro di acquisti da fare per i restanti giorni da trascorrere nella capitale e pertanto dopo pranzo facciamo rotta verso il market posto sotto casa. Se dovete comprare frutta e verdura, è probabile che dobbiate rivolgervi all'"addetto" del reparto, che la peserà e la confezionerà per voi: credo sia un sistema contro i furti, ma potrei sbagliarmi.

_{Polizia sui tetti, nel centro di Tirana, foto di proprietà dell'autore}

La sera in centro è in programma una grande manifestazione politica, tenuta dal leader del Partito Democratico, Sali Berisha. Si protesta contro l'attuale governo, responsabile secondo i manifestanti dello spopolamento dell'Albania: pare che negli ultimi quindici anni addirittura il 40% degli albanesi sia emigrato all'estero, in cerca di miglior fortuna. Se serve, io sono pronto a compiere il tragitto al contrario.

La cosa muove migliaia di persone, tanto da richiedere anche un ingente spiegamento della polizia, presente persino sui tetti degli edifici. Si notano decine di TV, anche internazionali, come Fox News, Euronews e la CNN, ma il tutto si svolge in maniera tranquilla, nonostante la passione evidente dei partecipanti.

Non restiamo oltre la soddisfazione della legittima curiosità perché, come consigliano le guide di tutto il mondo in relazione ad ogni Paese della Terra, meglio "evitare assembramenti politici". Per di più il discorso è in albanese, cosa che lo rende alle nostre orecchie incomprensibile, e si è fatta ora di cena.

Da buoni italiani ci viene voglia di pasta, che mangiamo da Pastaria, locale carino posto di fronte a Piazza Scanderbegh. Cinque piatti di pasta più acqua per tutti ci costano 2100 leke (21 euro). Le due carbonare prese dai figlioli più grandi avevano la panna, nel peggior incubo dei "puristi", ma la pasta era fresca e le porzioni abbondanti.

Gli spaghetti alla boscaiola presi da me e mia moglie ci sono sembrati davvero ottimi e anche se il servizio non è stato velocissimo credo che potremo farci di nuovo tappa nei restanti giorni. C'è ancora il tempo per due passi verso il parchetto sulla via dello stadio, adorato dai ragazzi (che quando lo vedono, chissà perché, dimenticano di colpo la stanchezza), in modo da lasciar digerire noi "vecchi" su una panchina, mentre osserviamo loro correre a destra e sinistra.

_{La postazione sul balcone di casa a Tirana, dalla quale vi scrivo}

A domani