Dalla Terra alla Luna (e ritorno) - From Earth to the Moon (and back) [MULTILANGUAGE]
Jannik Sinnerl (a sinistra), Hameltion, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons.
Luciano Spalletti (a destra), Quirinale.it, Attribution, via Wikimedia Commons
SINNER ECCELLENZA ITALIANA |
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Con lo stesso punteggio (6-4 6-4) con il quale lo aveva battuto nel match disputato nel girone iniziale, Jannik Sinner si è sbarazzato ieri sera dell'americano Taylor Fritz, attuale numero 4 delle classifiche mondiali, già battuto anche nella finale degli ultimi US Open, e ha così mandato agli archivi la prima vittoria italiana della storia nel trofeo delle ATP Finals.
Sinner ci era andato vicino anche l'anno scorso, quando era stato battuto in finale da Novak Djokovic, ma proprio da quella sconfitta è partita una rincorsa costante alla vetta del tennis mondiale, con tanto di Coppa Davis portata a casa con l'Italia dopo 47 anni, due titoli del grande slam e altri cinque ATP.
Il giovane altoatesino, che a Torino ha trionfato senza perdere nemmeno un set, sta riscrivendo la storia del tennis azzurro. La sua leadership a livello mondiale dura da 24 settimane e sembra al momento inattaccabile; secondo molti esperti, è probabile che la "dittatura" Sinner duri ancora per parecchio tempo, come successo in passato con campioni del calibro di Djokovic, Nadal o Federer.
Novak Djokovic, globalite, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons
Inimmaginabile solo fino a poco tempo fa, per un movimento che puntava al massimo nella sua interezza alla conquista di un paio di Masters 1000 (o più facilmente, 500) nel corso dell'intera stagione agonistica e che ora viene trainato verso l'alto da uno straordinario fuoriclasse.
La parabola del tennis azzurro ricorda, al contrario, quella del calcio italiano, dominatore per un ventennio tra gli anni '80 e la fine dello scorso secolo, sia a livello di club che di nazionale, ma scivolato da tempo in una sorta di limbo della mediocrità, dal quale ricavare ogni tanto qualche estemporanea soddisfazione.
E così, se da una parte i Camporese, Furlan e Gaudenzi sono stati sostituiti dai ben più performanti Sinner, Musetti e Berrettini, dall'altra, dove una volta leggevamo i nomi di Roberto Baggio, Andrea Pirlo, Gianluca Vialli o Franco Baresi, oggi cerchiamo di farci andare bene quelli di Raspadori, Ricci, Retegui e Buongiorno.
Al centro, Roberto Baggio. Immagine di pubblico dominio
Tutti buoni giocatori, così come i tennisti sopra citati, ma nessuno in grado di fare davvero la differenza quando l'asticella si alza. E così, in una partita che sarebbe bastato perdere con un solo goal di scarto, l'Italia di Luciano Spalletti è tornata immediatamente con i piedi per terra, venendo asfaltata ieri sera a San Siro per 3-1 dalla Francia.
E' vero, si tratta del medesimo risultato con il quale gli azzurri hanno sbancato Parigi, soltanto due mesi e mezzo fa, ma la sensazione ricavata dall'ultimo match di questo girone di Nations League è che se i transalpini decidono di accelerare e giocarsi la partita al massimo delle proprie possibilità, al momento per i nostri non ci sia partita.
Intendiamoci, ci troviamo a commentare un secondo posto (a pari punti con la prima in classifica) di un girone di Nations League coabitato con Francia e Belgio, cosa per la quale tutti avremmo firmato al momento del sorteggio, tuttavia rimane la delusione dell'ennesimo importante obiettivo sfuggito sotto il naso.
A sinistra, il C.T. della nazionale francese, Didier Deschamps. Biser Todorov (User:Biso) from Sofia, Bulgaria, CC BY-SA 2.0, da Wikimedia Commons
Spalletti sta provando a ricostruire un gruppo dopo la disfatta degli europei e a tratti è sembrato anche riuscirci. Tuttavia, ogni volta che le cose si sono fatte un po' più serie, anche il C.T., campione d'Italia con il Napoli nel 2023, è sembrato andare in confusione.
L'atteggiamento tenuto ieri sera dalla squadra non è piaciuto ai più. Troppi giocatori sono scesi in campo svagati, quasi come se si trattasse di una formalità e forse si poteva affrontare la gara badando più al sodo, provando a difendere il vantaggio, ma la verità è che i nostri hanno patito soprattutto a livello fisico e sui calci piazzati la potenza dei francesi.
La sconfitta potrebbe apparire indolore, vista l'ottenuta qualificazione ai quarti di finale della Nations League già dal turno precedente, ma perdere il primo posto avrà invece un impatto piuttosto negativo sia sul proseguimento del torneo (ai quarti di finale ci toccherà una tra Portogallo, Germania e Spagna), sia sui prossimi sorteggi di qualificazione ai mondiali, con l'Italia che verrà inserita in un gruppo da cinque squadre.
Purtroppo il mio timore è che, a differenza di quanto accaduto a Sinner, per ancora parecchio tempo toccherà accontentarsi di piccole sporadiche soddisfazioni, sperando magari in qualche exploit. Delle riforme sperate, all'orizzonte, ancora nessuna traccia. E se ci aggiungiamo la probabile rielezione di Gravina, il quadro è completo.
Statemi bene, alla prossima!
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I MIEI OBIETTIVI DEL 2024
Esprimi preoccupazioni molto rilevanti sull'attuale direzione del calcio italiano. Confronto con Jannik Sinner, un tennista che ha mostrato rapidi progressi grazie alla dedizione e al giusto sistema di supporto. Se le riforme non verranno attuate in tempi brevi, è molto probabile che l’Italia si limiterà a godere di exploit individuali o di momenti di buona fortuna, senza stabilità a lungo termine. Speriamo che la pressione dei fan e le critiche costruttive possano essere un catalizzatore per un cambiamento positivo.
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La speranza è che il calcio faccia come il tennis e possa vivere una nuova rinascita. Al momento sembra un'utopia, ma fino a poco tempo fa lo era anche vedere un tennista italiano non dico vincere le ATP Finals, ma anche solo parteciparvi.
Anche se al momento può sembrare un’utopia, lo sport è sempre pieno di sorprese. Anche molti campionati e competizioni calcistiche continuano a innovarsi, dalla tecnologia VAR alla gestione dei giovani talenti nelle accademie di calcio. Con i passi giusti, questa speranza può diventare realtà in futuro. La storia dello sport ha spesso dimostrato che i sogni apparentemente impossibili possono essere realizzati con duro lavoro, dedizione e fortuna
Speriamo, non sono molto fiducioso, visto che le persone che si porranno al vertice del calcio italiano saranno le stesse anche per i prossimi anni, ma chi può dirlo 😄
Thank you very much
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