Banchero alla Di Maria
Paolo Banchero, foto da Al Ward, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons
L'AZZURRO NON AMMETTE INCERTEZZE
Se esiste una cosa che ho sempre cercato di evitare, è quella di "pregare" i miei interlocutori, al fine di convincerli a fare qualcosa su cui si mostravano indecisi. Ottenere un assenso in questa maniera, magari controvoglia e solo per non recare dispiacere o, nella migliore delle ipotesi, senza che ci si senta troppo convinti della scelta, di solito non porta a nulla di buono.
Un'eventualità che non sopporterei poi, nel caso in cui le cose dovessero non andare nel verso sperato, sarebbe quella di sentirmi apostrofare dall'invitato indeciso con una frase del tipo:
Io ti avevo mostrato da subito le mie perplessità, ma tu hai insistito così tanto che alla fine ho accettato la tua proposta, pur non essendone pienamente convinto.
Come spesso accade, il mondo dello sport non fa eccezione a quanto accade nella vita di tutti i giorni, e un esempio piuttosto lampante di una situazione di questo tipo è stato l'ingaggio di Angel Di Maria da parte della Juventus.
L'attaccante argentino ha tentennato a lungo prima di accettare la proposta bianconera, dimostrandosi irremovibile sull'opportunità di sottoscrivere un contratto diverso da quello annuale, e il suo scarso (per non dire nullo) rendimento nella prima parte di stagione non ha fatto altro che confermare le perplessità sulle sue reali motivazioni.
Niente da ridire sulle doti tecniche del Fideo, in grado probabilmente di incidere in maniera significativa in ogni partita di Serie A quando al 100% nella testa e nelle gambe, ma un giocatore demotivato, mandato in campo solo per il suo nome, toglie inevitabilmente il posto ad un altro, magari giovane e inesperto, ma disposto a dare tutto per la maglia.
Nel basket azzurro sembra profilarsi da qualche mese una situazione similare riguardo al giovane fenomeno Paolo Banchero, prima scelta assoluta al Draft NBA di quest'anno da parte degli Orlando Magic. L'ex stella di Duke è figlio di Rhonda Smith un'ex cestista professionista degli anni novanta, e dell'italo-americano Mario Banchero, che invece ha alle spalle una carriera da giocatore di football americano a livello universitario e che oggi gestisce a Seattle un negozio specializzato in prodotti italiani.
Proprio per i legami di sangue con il nostro Paese, Paolo Banchero ha ottenuto da un paio d'anni la cittadinanza italiana, cosa che naturalmente gli permetterebbe di difendere i colori azzurri nelle varie competizioni internazionali. Il ragazzo, nonostante non parli italiano, non conosca i giocatori della nazionale e non abbia mai messo piede nel nostro Paese, ha sempre dichiarato di sentirsi italiano e di non vedere l'ora di poter giocare per l'Italia.
Convocato quando ancora era un giocatore universitario nel 2020 dall'ex C.T. Meo Sacchetti, la neo ala grande degli Orlando Magic dovette rinunciare al suo debutto in azzurro all'ultimo minuto, per via di un sospetto caso in famiglia di positività al covid-19, dando il via in questo modo allo scorrere più classico delle sliding doors.
Gianmarco Pozzecco, foto da Niccolò Caranti, CC BY-SA 3.0 , attraverso Wikimedia Commons
Assente anche l'anno successivo, in occasione del torneo Preolimpico di Amburgo, per via degli impegni accademici con l'Università di Duke, Banchero ha cominciato subito dopo la sua avventura nel professionismo, e la via che porterebbe ad incrociare i destini del giovane cestista con quelli della nazionale azzurra si è confermata irta di ostacoli.
Il ragazzo continua a brillare in NBA e le possibilità che anche la nazionale statunitense pensi ad una sua convocazione sembrano essere aumentate a dismisura. Dall'entusiasmo iniziale e dalla relativa facilità di vedere indossare i colori azzurri da un giovane universitario, si è passati alle complicazioni nel dover comunicare con un giocatore che probabilmente comincia a sentirsi una futura stella.
Una delegazione azzurra, comprendente anche l'attuale C.T. Gianmarco Pozzezzo, è volata ad Orlando negli scorsi giorni per incontrare Banchero e il suo staff ed illustrargli i piani della nazionale. Un corteggiamento in pieno stile calciomercato, per un giovane ventenne di sicuro avvenire, ma il cui dilatarsi dei tempi nel vestire la maglia azzurra sta cominciando ad assomigliare sempre di più ad una fastidiosa telenovela.
Le ultime dichiarazione del protagonista della nostra storia in seguito all'incontro, hanno del resto lasciato ancora più dubbi sul futuro, tra una serie di "non so" e "vedremo" che poco si sposano con l'entusiasmo naturale che dovrebbe derivare dal difendere i colori della propria nazionale.
Che si convochi Banchero senza trattarlo troppo da star e facendogli capire che, al suo posto, si troverà sempre qualcun altro da fare giocare. Magari più scarso, ma forse più disposto a sudare fino all'ultima goccia per i colori azzurri.