Agli ottavi, quando non ci credeva più nessuno - In the round of 16, when nobody believed it anymore

ITALIA - CROAZIA 1-1

Forse chi ha definito questa versione della Croazia come la più scarsa degli ultimi vent'anni non aveva dalla sua tutti i torti, soprattutto se si guarda ai protagonisti della fase difensiva, ma a leggere le formazioni in campo, l'ottimismo con il quale ci eravamo avvicinati alla partita mi è sembrato ieri, con il passare dei minuti, sempre più ingiustificato.

Palleggiatori come Modric, Brozovic e Kovacic da noi non si vedono dai tempi di Andrea Pirlo e lo spirito con il quale i nostri avversari approcciavano alla partita, per loro da dentro o fuori, unito al tifo scatenato di circa trentamila croati sugli spalti, lasciava immaginare quale sarebbe stato il probabile copione della partita.

Nonostante il credo spallettiano, avremmo assistito ad un "tutti dietro", a difesa del punto che ci avrebbe portati automaticamente alla fase successiva? La sensazione ricavata fin dal fischio iniziale è stata che, nel bene o nel male, sarebbe toccato ai nostri avversari dettare i ritmi della partita e per metà tempo circa l'Italia ha badato a non prenderle, lasciando sfogare gli uomini di Dalic, per venire tuttavia fuori con il passare dei minuti e l'abbassamento dell'intensità.

_{Il Commissario Tecnico della nazionale italiana, Luciano Spalletti. Quirinale.it, Attribution, da Wikimedia Commons}

Al duplice fischio di chiusura del primo tempo, il "mostro" sembrava meno brutto di come era stato dipinto. La Croazia aveva tenuto il pallino del gioco più a lungo, ma l'occasione più ghiotta era capitata ai nostri, con un colpo di testa ravvicinato di Bastoni, su azione di calcio d'angolo, miracolosamente respinto da Livakovic.

Del resto la Croazia non è di certo la Spagna, squadra dalla quale ha subito un pesante 0-3 nella partita inaugurale, e a giudicare dai rischi minimi corsi nel primo tempo, l'ottimismo alla ripresa sembrava notevolmente aumentato. Tuttavia, basta un nulla per rompere l'equilibrio di queste partite, e solitamente l'ago della bilancia si sposta dalla parte di chi osa di più.

Dopo pochi giri d'orologio, un tiro apparso non irresistibile di Kramaric veniva intercettato con un braccio dal neo entrato Frattesi, cosa che sanciva l'inevitabile massima punizione per i croati. A quel punto iniziava la gara tra fuoriclasse, con Donnarumma abilissimo nell'allungarsi e respingere il rigore di Modric, e l'asso del Real Madrid ancora più lesto, un minuto più tardi, a raccogliere un'altra respinta miracolosa del portiere azzurro e insaccare il vantaggio per i suoi.

_{Luka Modric, Real Madrid, CC BY 3.0, da Wikimedia Commons}

Imperdonabile l'abbassamento di tensione azzurro dopo lo scampato pericolo, anche perché, dopo aver staccato la spina, riattaccarla diventa sempre complicato. Spalletti provava a sferzare la squadra con i cambi, buttando nella mischia prima Chiesa, poi Fagioli, Scamacca e Zaccagni, ma i biancorossi si chiudevano alla perfezione, lasciandoci solo le briciole.

Sembrava tutto avviato verso un altro finale triste, una sorta di replica della partita vista pochi giorni prima contro la Spagna, quando all'ottavo minuto di recupero Calafiori si inventava una sgroppata di cinquanta metri, con assist sulla sinistra a Zaccagni e susseguente pallone perfetto sotto il sette.

Sembrava non crederci nessuno, dai due commissari tecnici, ai calciatori, passando per i tifosi sugli spalti e davanti alla televisione, ma il punticino raccolto ci permette di chiudere il girone al secondo posto e di disputare gli ottavi di finale sabato a Berlino contro la Svizzera.

A volte certi episodi cambiano la storia di intere competizioni. Sperare, in fondo non costa nulla, perché se dovessimo basarci su quanto visto in campo, non potremmo che notare come anche contro gli elvetici non partiremo favoriti.

_{Image by freepik}

• Donnarumma 8,5 - Prende tutto ciò che è umanamente possibile, compreso il rigore di Modric, ma nulla può sul goal segnato da due metri dal fuoriclasse croato.
• Di Lorenzo 5,5 - Sembra un po' più sciolto, anche se ancora lontano dagli standard scudetto.
• Bastoni 5 - Naufraga nella ripresa.
• Calafiori 7 - Tiene molto meglio la barra dritta rispetto al compagno di reparto, rendendo storica la sua prestazione con l'assist qualificazione. Squalificato, non ci sarà agli ottavi.
• Di Marco 5 - Non era al meglio fisicamente e si vedeva.
• Jorginho 5 - Gioca da fermo, perde nettamente il duello con Modric, di diversi anni più vecchio.
• Barella 6,5 - La sensazione è che dando la palla a lui non si sbagli mai.
• Darmian 5,5 - Poco incisivo, né carne, né pesce.
• Pellegrini 5 - Esce dopo 45 minuti in cui non combina praticamente nulla.
• Raspadori 6 - Parte malissimo, migliora alla distanza.
• Retegui 6 - Si muove meglio di Scamacca, creandosi pure qualche occasione.

Subentrati

• Frattesi 5 - Causa il rigore e fatica a riprendersi.
• Chiesa 5,5 - Poche soluzioni a parte il prendere palla e partire a testa bassa.
• Fagioli 6 - Tocca più palloni lui di Jorginho nelle ultime due partite.
• Zaccagni 7 - Un solo pallone giocato, che ci porta agli ottavi.
• Scamacca 5 - Invisibile.

Statemi bene, alla prossima!

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