Diventati tutti Comunisti 🇮🇹🇬🇧

🇮🇹
Scrissi questo pezzo nel gennaio 2021, la pandemia mi aveva tenuto un anno lontano dall'isola.
Non era passata ma partii lo stesso pochi giorni dopo.
Su molte cose ci presi, su altre (prezzi) fui troppo ottimista.

Visto che manco da Cuba da oltre un anno, come tutti, per cercare di capire qualcosa su cio' che realmente accade sull'isola, ogni tanto, faccio un giro sui social per trovare qualche scritto, commento, missiva interessante in modo da farmi un'idea.
Ci sono persone che è un piacere leggere.
Poche, ma ci sono.

L'impressione e' che, nel volgere di pochi giorni, gran parte dei frequentatori dell'isola siano diventati o stiano diventando Comunisti.
Lo dice uno che Comunista si considera sul serio.
Come ho scritto altre volte il mio concetto di Comunismo e' semplice; vivere bene se anche gli altri riescono a farlo almeno decorosamente.
Con questo non voglio dire che non devono esistere le classi, i livelli, se io non mi sono mai alzato una mattina dicendo “merda devo andare a lavorare” mentre moltissimi considerano le ore di lavoro un incidente di percorso e' perche', all'origine, non a tutti sono state date le stesse carte.

In questi giorni a Cuba, con l'unificazione monetaria, i prezzi stanno salendo, non a caso lo stato ha alzato a 2100 pesos il salario minimo.
Ovviamente la cosa genera malcontento cosi' come lo ha generato la creazione delle tiendas in MLC, soprattutto se poi in quelle in Cup trovi poco o nulla.
I commenti che prendo in considerazione, quando giro sul web, sono quasi unicamente quelli degli italiani che vivono a Cuba in pianta stabile, mi interessa il loro punto di vista, come vivono, come risolvono le incombenze quotidiane.

L'Italiano che vive a Cuba, nella maggior parte dei casi, vive in un limbo fra il livello di vita del cubano discretamente benestante e quello del turista classico.
Mi ci ritrovo in molte cose che raccontano, comici sono invece la maggior parte dei commenti di chi, dall'Italia, vuole spiegare a tutti ma soprattutto a chi vive a Cuba, come sia la situazione nel paese.

C'e' una nutrita schiera di Zichichi che fino a ieri ha rotto i coglioni perche' Cuba era un paese Comunista, tutto era centralizzato e non c'erano “libere elezioni”, che ora si straccia le vesti.
Ovviamente in questa situazione ci hanno sguazzato per anni; ha fatto comodo la sicurezza por la calle, i prezzi calmierati, andare a mangiare con 40 pesos, il quarto di pollo alla sventurata di turno e via discorrendo.
Ora che l'economia di mercato sta pesantemente entrando nell'isola sono diventati tutti Compagni rimpiangendo i bei tempi andati; “dove andremo a finire di questo passo?” affermano ad ogni pie' sospinto.

Andremo a finire che ora caro amico mio inizi a pagarti le cose per il prezzo che hanno.
Finite le mangiate col plato fuerte a 20 pesos, finito il sesso low cost, finito il tagliarsi i capelli con 20 pesos uscendo imprecando dal locale perche' il cubano ne paga solo 10, finito il bengodi.
Ora che il Comunismo e' meno Comunismo metti la mano nel borsillo e paghi.
Certo so perfettamente che questa situazione mettera' in crisi una parte della popolazione, magari non quella che in una sera spendeva 50/100 cuc in cerveza o accendeva l'aire lasciando la finestra aperta, ma comunque problemi ce ne saranno.

Personalmente quando scendero', magari presto, faro' le mie considerazioni ma credo che il mio stile di vacanza non cambiera' poi di molto.
Se il bar “in” mettera' la cerveza a 100 pesos se la terra', se il Cache, un locale per fighetti che mi ha sempre fatto cagare, chiedera' 125 cup per un caffe' potranno anche andare a fare in culo.
Non sono un beone, in una vacanza se mi bevo 5 birre ne ho bevute tante quindi il problema e' relativo.
Se i ristoranti triplicheranno i prezzi mangero' a casa, ma sicuramente trovero' il locale, Mario o un altro, dove si potra' mangiare senza lasciarci un rene.
Faro' la spesa al mercato o dove sara' conveniente farlo, girero' in scooter fino a quando non trovero' cio' che cerco, tanto non e' che devo andare a lavorare.

Tutti fingono di avere a cuore i cubani ma alla fine si cagano addosso perche' temono che l'isola per loro non sara' piu' accessibile.
Ho gia' detto che sono disposto a spendere un po' di piu' del passato ma non molto di piu', se il gioco non varra' la candela...al mondo ci sono cosi' tanti bei posti...
Davvero il web sembra invaso da una schiera infinita di neo Comunisti che passano le giornate a rimpiangere i bei tempi andati.

Come ho scritto in 20 anni ho conosciuto la Cuba di Fidel, poi quella di Raul, se la prossima non dovesse piu' essere compatibile sul come vedo una vacanza me ne faro' una ragione e passero' oltre.
A Cuba si va in vacanza, non ci si rifugia, neanche fosse un film della trilogia di Salvadores.
🇬🇧
ALL BECOME COMMUNISTS
I wrote this piece in January 2021, the pandemic had kept me away from the island for a year.
It hadn't passed but I left anyway a few days later.
I was right on many things, on others (prices) I was too optimistic.

Since I haven't been to Cuba for over a year, like everyone else, to try to understand something about what's really happening on the island, every now and then, I take a look at social media to find some interesting writings, comments, letters so I can get an idea.
There are people who are a pleasure to read.
Few, but they are there.

The impression is that, in the space of a few days, most of the island's visitors have become or are becoming Communists.
This is said by someone who seriously considers himself a Communist.
As I have written other times, my concept of Communism is simple: living well if others can do it at least decently.
With this I do not mean that classes, levels should not exist, if I have never woken up one morning saying "shit I have to go to work" while many consider the hours of work an accident along the way it is because, at the beginning, not everyone was given the same cards.

In these days in Cuba, with the monetary unification, prices are rising, it is no coincidence that the state has raised the minimum wage to 2100 pesos.
Obviously this generates discontent just as it did with the creation of the tiendas in MLC, especially if then in those in Cup you find little or nothing.
The comments that I take into consideration, when I browse the web, are almost exclusively those of Italians who live in Cuba permanently, I am interested in their point of view, how they live, how they solve daily chores.

The Italian who lives in Cuba, in most cases, lives in a limbo between the standard of living of the fairly well-off Cuban and that of the classic tourist.
I find myself in many of the things they say, but most of the comments from those who, from Italy, want to explain to everyone, especially those who live in Cuba, what the situation is like in the country, are comical.

There is a large group of Zichichis who until yesterday were a pain in the ass because Cuba was a Communist country, everything was centralized and there were no “free elections”, who are now tearing their clothes.
Obviously they have wallowed in this situation for years; security on the street, controlled prices, going to eat for 40 pesos, a quarter of chicken for the unfortunate woman on duty and so on were convenient.
Now that the market economy is heavily entering the island, they have all become Comrades, regretting the good old days; “where will we end up at this rate?” they say at every turn.

We will end up that now, my dear friend, you will start paying for things at their price.
No more eating with plato fuerte for 20 pesos, no more low-cost sex, no more getting a haircut for 20 pesos and leaving the place cursing because the Cuban only pays 10, no more gluttony.
Now that Communism is less Communism, put your hand in the pocket and pay.
Of course I know perfectly well that this situation will put a part of the population in crisis, maybe not the one that in one evening spent 50/100 cuc on beer or turned on the air leaving the window open, but there will be problems anyway.

Personally when I get off, maybe soon, I will make my considerations but I think that my style of vacation will not change that much.
If the “in” bar sets a beer at 100 pesos, they will keep it, if Cache, a place for posh people that always made me shit, asks for 125 cups for a coffee, they can go fuck themselves.
I'm not a drunkard, on a vacation if I drink 5 beers I've drunk a lot so the problem is relative.
If restaurants triple their prices I'll eat at home, but I'll definitely find a place, Mario's or another, where I can eat without spending a kidney.
I'll do my shopping at the market or wherever it's convenient to do it, I'll ride a scooter until I find what I'm looking for, it's not like I have to go to work anyway.
Everyone pretends to care about Cubans but in the end they shit themselves because they fear that the island will no longer be accessible to them. I've already said that I'm willing to spend a little more than in the past but not much more, if the game isn't worth the candle...there are so many beautiful places in the world...
The web really seems to be invaded by an infinite number of neo-Communists who spend their days regretting the good old days.

As I wrote, in 20 years I've known Fidel's Cuba, then Raul's, if the next one is no longer compatible with how I see a vacation I'll get over it and move on.
In Cuba you go on vacation, you don't take refuge, as if it were a film from the Salvadores trilogy.