Il Geek non fa l’Hacker
Il geek in origine è il tipico impallinato di scienza e tecnologia, che legge fantascienza e che spesso si comporta in modo strambo o scarsamente socievole.
In seguito viene esteso a chiunque abbia uno stile di vita e di comportamento “eccentrico”, che vive ai margini della società, una persona intellettualmente capace, ma che è sempre oggetto di disapprovazione sociale, un disadattato insomma.
Successivamente con la nascita dell’informatica diviene anche un individuo la cui passione per i computer sopravanza le normali passioni umane, una persona socialmente “inetta” ma, contemporaneamente esperta nell’uso dei computer.
Geek è soprattutto qualcuno che soddisfa tutti gli stereotipi negativi sugli hacker, un individuo privo di ogni pregio, che può anche essere considerato un proto-hacker allo stato larvale.
Quelli che oggi sono considerati dei Wizard o Guru ,cioè hacker specializzati in un settore specifico, hanno spesso passato un periodo da geek, la cosiddetta “fase larvale”, consistente in una concentrazione maniacale sul computer e di ossessivo apprendimento delle tecniche.
Quindi il termine geek ha sempre avuto una connotazione negativa però quando internet si incomincia a diffondere, essere definiti geek non è più un insulto, ma un complimento.
Se gli hacker lo usano con orgoglio, nel suo significato di disadattato, per dichiarare la propria indipendenza dalle normali aspettative sociali, tra i ragazzi che incominciano a inoltrarsi nel mondo delle tecnologie informatiche, geek è una persona eccezionalmente appassionata di computer e amante della telematica.
L’hacker quindi non è sempre un esperto di informatica, è soprattutto un entusiasta, un crank “persona eccentrica con tratti maniacali”, un dilettante appassionato.
Anche il geek è crank e forse è proprio questo che hanno in comune con gli hacker.
I geek non sono hacker, non hanno atteggiamenti e ideologia da hacker. Gli hacker considerano la rete e i computer strumenti con cui realizzare un diritto: il libero accesso all’informazione.
Si interessano entrambi al free sofrware, ma per gli hacker è un “dovere” etico condividere le loro competenze scrivendo free software e facilitare l’accesso alle risorse ogni qualvolta sia possibile.
I geek si guadagnano da vivere con l’informatica, gli hacker sono andati al di la di questo, motivano la loro attività con gli obbiettivi del valore sociale e dell’apertura.
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