Il lato oscuro di internet
Il web nel quale navighiamo ogni giorno, quello visibile, rappresenta solo una minima percentuale dei contenuti reali della rete (si dice il 4%). Sotto la superficie c’è tanto di più: il cosiddetto deep web, un territorio di bit poco esplorato e spesso sotto accusa, perché la sua apparente inaccessibilità ne fa anche il posto dei crimini e dei commerci illegali. Ma che cos’è davvero il deep web (o dark net)?
Cos’è il deep web
In parole semplici è quella parte di internet inaccessibile ai comuni strumenti che usiamo per navigare e che non può essere indicizzata dai motori di ricerca come Google. Per spiegarlo è utile la metafora dell’iceberg: al di sopra del mare c’è la parte più piccola, il web accessibile. Il grosso dell’iceberg, cioè il deep web, si trova invece sotto la superficie del mare. Infine ci sono le profondità marine, nelle quali si agita il mistero di internet e dove in pochi riescono a immergersi.In cosa è diverso dal web che conosciamo tutti?
Gli esperti dividono il web in 6 livelli:
il web comune;
il surface web dove operano i server informatici e siti come Reddit;
il bergie web, ultimo livello accessibile senza particolari strumenti e conoscenze, ospita risultati nascosti di Google e siti di video e immagini senza censure;
il deep web dove si entra solo usando software speciali e dove si trovano i canali di comunicazione degli hacker;
il charter web nei cui forum si muovono con disinvoltura hacker, trafficanti di armi e droga, jihadisti, estremisti e pornografi. È il mercato nero del mondo; e
il marianas web che – si dice – comprenda l’80% di internet. Il suo contenuto è in parte sconosciuto e fonte di leggende metropolitane).
Adesso faremo un viaggio tra i 6 livelli internet, come nella divina commedia, “lasciate ogni speranza o voi che entrate”
Deep web
Sotto il pelo dell’acqua ci si imbatterà innanzi tutto nel cosiddetto deep web a cui appartengono quei contenuti che sono accessibili con un normale browser conoscendone l’indirizzo ma che non sono indicizzati.
Si tratta di risorse non disponibili sui motori di ricerca, spesso per esplicita scelta di chi le pubblica online, ma accessibili – spesso – conoscendono l’indirizzo: non sono soltanto le risorse escluse mediante l’utilizzo del file robots.txt ma anche pagine e documenti in vario formato che risultano raggiungibili per esempio previo login a un’area riservata (si pensi ai documenti privati di aziende ed enti pubblici).
Si stima che il deep web sia tra le 500 e le 5.000 volte più ampio del Web superficiale, formato da qualcosa come 600 miliardi di pagine web.
Deep web non va confuso con dark web: se accedere al deep web è facile, le risorse messe a disposizione sul dark web non sono invece accessibili con i browser più noti, almeno nella loro configurazione predefinita.
Dark Web
dark web può essere definito come un sottoinsieme del deep web: nel dark web i contenuti sono volutamente resi invisibili, quindi non è possibile accedervi con normali motori di ricerca, ma solo attraverso l’utilizzo di software per la comunicazione anonima come TOR (acronimo di The onion router). Questo software oltre a permettere l’accesso ai contenuti nascosti, consente anche di navigare in completo anonimato perché rende impossibile identificare l’indirizzo IP di ogni utente. Ma cosa si trova nel dark web e perché è pericoloso? Nel dark web è possibile trovare ogni genere di contenuto, più o meno lecito: dal traffico di droga, alla compravendita di armi, alla vendita di documenti e attestati falsificati, ma anche alla compravendita di organi, per non parlare dell’enorme mole di materiale pedo pornografico presente. Ma non è tutto: nel dark web è addirittura possibile prendere in affitto un hacker, il cui prezzo varia in base alla frode che dovrà commettere, così come è possibile assoldare un killer professionista che verrà pagato su commissione.
Charter web
Questo livello è anche diviso in due parti,
Il primo è accessibile tramite la rete Tor, contiene cose come droghe e traffico di esseri umani, film e libri vietati, mercati neri … Include il Wiki Nascosto (di solito il primo sito web al quale si accede quando si cerca di entrare nel deep web), che è come il sito web profondo che contiene il link per MOLTI altri siti web di charter.
I siti web diventano più restrittivi e iniziano a utilizzare misure di sicurezza più forti come la registrazione e l’accesso, solo le iscrizioni, solo per un tempo e / o una data specifici, limitati a determinati indirizzi IP o una combinazione di quanto sopra, ecc. A differenza della maggior parte dei siti web, non sono interessati a massimizzare i colpi di traffico e mantenere un profilo molto basso anche nel Deep Web
La seconda parte è accessibile tramite una modifica hardware: un “CSS” “Shell closed system” e contiene oltre l’80% del web, non in volume ma in concentrazione di informazioni, questa parte della web charter contiene PC incondizionato, informazioni sul materiale sperimentale (“Gadolinium Gallium Garnet Electronic Quantum Processors” …), e anche informazioni oscure, come la “Legge 13”, le esperienze della Seconda Guerra Mondiale e persino la posizione di Atlantide.
Questi comprendono un singolo computer o una rete di sistemi che non sono affatto collegati a nessuna rete esterna. È possibile accedervi solo dall’interno della rete. Non è possibile connettersi a questi sistemi a meno che l’utente malintenzionato possa accedere fisicamente a questi sistemi. Molte aziende hanno reti interne sensibili che si trovano dietro un firewall (zona verde), che è uno scenario diverso ed è ancora considerato insicuro in questo contesto. Le reti CSS non hanno connessioni fisiche (cablate o wireless) a qualsiasi altra rete. Ciò che questi tipi di reti contengono è lasciato all’immaginazione del lettore.
marianas web
Eccoci al covo dei criminali: il mariana’s web ( il nome pare sia in riferimento alla Fossa delle Marianne, la parte più profonda dei fondali marini) pressochè sconosciuto e fonte di leggende metropolitane.
La darknet è un mondo di una vastità inimmaginabile: pensate che i motori di ricerca indicizzano solo l’1% di materiale e documenti presenti in rete, in realtà stimati superiori a 600 miliardi.
Così descritto sembra una roba super figa quanto creepy. Ma cosa potete trovare e come si presenta questo fantomatico postaccio?
La fossa delle Marianne
La grafica è quella della rete anni Novanta. Non esiste Google, non esiste indicizzazione e si torna alla velocità del caro vecchio 56K .
La navigazione funziona tramite collegamenti ipertestuali. Nella maggior parte dei casi, si tratta di porno pesante e siti jumpscare ( quelli dove all’improvviso ti appaiono facce orrende).
Si possono poi pagare merci e servizi con i bitcoin, le cosiddette cryptomonete, tamite le quali si può vendere, acquistare e noleggiare di tutto. Puoi contattare abili hacker, estremisti, jhiadisti, acquistare bot che parlino per te nel web in superficie e imparare a doxare, ovvero rubare i dati altrui. Persino ingaggiare un sicario, a quanto pare.
Click dopo click e crimine discorrendo, ci si trova faccia a faccia con servizi di monitoraggio, contrabbando, vendita di droghe, armi, documenti falsi, siti che sorvegliano i sorveglianti, riciclaggio di crypto-denaro sporco. E poi la parte che nessuno vorrebbe vedere, quella dedicata allo scambio di materiale pedopornografico tramite forum, chat e linguaggi in codice.
Dicono esista persino una mitologica chat chiamata Holy3, con solo tre moderatori: AndreWS, M44 e Ariana. Con i primi due si ha una conversazione molto simile a quella che si potrebbe avere con semplici bot. Ma quando in chat compare Ariana, il dialogo assume toni parecchio inquietanti.
Una sorta di Hal 9000 del web oscuro. In poche battute di dialogo rivela cose del tuo passato che in pochissimi sanno. Dopo questo incontro ravvicinato del terzo tipo, tutti risalgono in superficie terrorizzati.
Chissà perché la notizia ha un vago sapore di bufala. Tuttavia Holy 3 è diventata una vera e propria leggenda metropolitana del virtuale.
Il consiglio, quindi, è quello di evitare inopportune e improvvide ‘gite’ nel Dark web: la rete ‘visibile’ è già piena di contenuti di ogni genere e mettere ulteriormente a rischio la vostra sicurezza (informatica e personale) con scorribande nei ‘bassifondi’ di Internet non è esattamente una buona idea.