Alice nel paese delle Cryptoviglie #1

in #cryptocurrency7 years ago (edited)

Benvenuti sull’CryptOlimpo

Olimpo

1764 - L'Olimpo secondo Francisco Bayeu

Prima di tutto vi sparo una delle mie solite pippe introduttive… se volete potete tranquillamente passare al capitolo successivo!
Oggi si fa un gran parlare di Criptovalute, ICO e del mondo che si sta aprendo grazie ad esse. Ma quanti davvero conoscono cosa c’è dietro a questa rivoluzione? Quanti di quelli di voi che hanno un wallet pensano davvero di essere in mani sicure? Su cosa basano questa sicurezza? Si sono mai fatti venire il dubbio che potrebbe essere tutta una pantomima? In un mondo dove si sente gente dire di aver trovato un algoritmo capace di individuare le bufale… saremmo in grado noi per primi di riconoscerne una? Un mondo di ignoranti è un mondo di persone che CREDONO nella tecnologia, al pari dei primitivi che CREDEVANO negli Dei.
E gli Dei a quei tempi si sa… dominavano gli umani!

“Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia.“
Arthur C. Clark

Disquisizione semiseria sulla complessità degli algoritmi deterministici usati per creare i wallets.

Se ve lo stavate chiedendo la MIA risposta è: "io sono uno di quelli che crede nella tecnologia blockchain e nella generazione deterministica dei wallet. Semplicemente ora mi sono stufato di credere e mi sono messo a capire!". Se ne avete voglia cerchiamo di capirci qualcosa insieme! L'obiettivo di oggi è cercare di decifrare il titoletto di questo paragrafo. Non di capirlo.

Visto che è il primo post di questa indagine, vediamo di chiarire qualche nome noioso che userò di seguito:

Algoritmo: Parola dalle fattezze esotiche e che viene spesso usata per metter freno a discussioni interminabili, alzando in modo altezzoso il bavero e tacitando i presenti con affermazioni del tipo: “Ho sviluppato un algoritmo anti bufala”. Nella pratica è una sequenza logica. Lo usate quando guidate l’auto, quando accendete il vostro pc, quando prendete il caffè e non volete scottarvi le labbra. Avete un obiettivo? Lo potete scomporre in una sequenza di passi? Quella sequenza è un algoritmo! E ora alzate il bavero anche voi quando direte ai vostri genitori: “Papà ho sviluppato un algoritmo per andare a scuola, metterò un piede davanti all’altro in una sequenza di passi fino a varcarne la soglia!”.

BIT - BIT: é il verso dell’irraggiungibile preda di Willy il Coyote. Gli informatici lo usano anche per emettere un’esclamazione di stupore all’accendersi di una lampadina. Se è spenta invece, tristemente, non dicono nulla. Come sappiamo i Nerd non sono esattamente personaggi loquaci, così grazie a questo e alla loro pigrizia sono riusciti a scrivere un intero linguaggio usando una lampadina. Un linguaggio basato su stati di Stupore alternati a Tristezza. Quando sono accesi sono frizzanti, da spenti si buttano giù e si sentono uno schifo, una nullità… uno zero! Da qui l’idea di condividere con gli amici il proprio stato. All’epoca le trasmissioni costavano un sacco e quindi se erano felici la loro EMOTICON era rappresentata con 1, mentre se erano tristi con lo 0. I più nervosi del gruppo postavano il loro stato così freneticamente da generare una sequenza sufficientemente lunga di 0 e di 1 da far balenare a qualcuno l’idea di poter creare delle EMOTICON aggiuntive. Semplicemente accostando tra loro in sequenza 1 e 0. Nacque così il codice binario. Così chiamato perché ogni volta che qualcuno cerca di leggerlo si sente come abbandonato tra i Binari di una ferrovia con un treno in arrivo! Si chiama codice ma altro non è che un alfabeto, solo che invece di venti e più lettere ne ha solo due che esprimono lettere e numeri al contempo. Per ovvie ragioni le parole saranno più lunghe, ma i computer sono veloci abbastanza da supplire a questo problema.

Blockchain: Prendiamola come la lista di tutti i conti di una banca, provvista anche di lista movimenti. Tutta la storia di ogni singolo Bitcoin dalla sua nascita fino ad oggi è scritta su questa lista movimenti. La cosa sconvolgente è che è tutto alla luce del sole.

Mining: Dare alla luce un Bitcoin. I miners sono novelle gestanti sempre pronte a partorire. Ma come ogni parto, anche il mining richiede un certo impegno. Il termine Minatore è un pochino forviante. I minatori non avevano un ruolo sociale. Scavavano con l'unico scopo di trovare le pepite. Nella rete Bitcoin invece i minatori risolvono calcoli per assicurarsi che chi invia dei bitcoin abbia realmente nel portafogli almeno il valore inviato. E' lavorando a questo che trovano le pepite, i bitcoin.

Wallet: Chiunque vi dica che un wallet serve a contenere i vostri Bitcoin sta facendo un’affermazione inesatta. Nel senso che è semi vera nella pratica quotidiana, ma formalmente errata. E’ come confondere le chiavi di casa con la casa stessa. E’ vero che nella pratica le vostre chiavi di casa vi faranno accedere alla vostra casa, ma se comprate dei mobili non li metterete comodamente adagiati all’interno dell’acciaio delle vostre chiavi, piuttosto sceglierete uno spazio adeguato in salotto o in cucina. Allo stesso modo il wallet altro non fa che autorizzarvi a creare transazioni, ma i bitcoin sono ben al sicuro scritti a fuoco sulla blockchain. Tramite le vostre chiavi private poi potete dimostrare che quel gruzzoletto sulla blockchain è proprio il vostro. Il punto è che potete salvare il wallet nel caveau più sicuro che conoscete, ma senza la blockchain, al suo interno non troverete nulla! Che sia ben chiaro!

Chiavi Pubbliche e Chiavi Private: La chiave pubblica rappresenta il vostro account, il numero del vostro conto, o l’IBAN cui gli altri possono inviarvi del denaro. Mentre le chiavi private sono il PIN del vostro bancomat che permette, una volta associato al conto, di fare operazioni.


Regole
“Ricorda che queste regole sono simili a quelle di un sistema di elaborazione dati: alcune possono essere eluse, altre infrante.”
MATRIX


Entropia: Fenomeno fisico a parte, l’entropia informatica è una simulazione, proprio come quella di Matrix. Viene associata per così dire al caso. Ma è più una simulazione di casualità, che in quanto tale segue delle regole.

Ma questa è una risposta, “È la domanda il nostro chiodo fisso, Neo. È la domanda che ti ha spinto fin qui. E tu la conosci, come la conoscevo io.”
“Chi genera la casualità?” Ecco, questa è una buona domanda!

Checksum: è un sistema di controllo. Come quando prima di partire fate un giro per casa al fine di controllare che tutto sia chiuso, acqua, luce, gas. Ma come al solito, da pigri, gli informatici si sono inventati una furbata, invece di fare ogni volta il giro di casa e controllare fisicamente, hanno installato un monitor vicino alla porta, se tutte le luci del pannello di controllo sono accese, allora vuol dire che è tutto a posto. Allo stesso modo il checksum è una voce, che se ha senso (secondo certe regole), ci dice rapidamente che non abbiamo sbagliato o dimenticato nulla.

Deterministico: aggettivo usato per intendere che un certo valore, in questo caso la chiave privata del nostro wallet, non è generato in modo completamente entropico, quindi casuale, ma seguendo un algoritmo atto a facilitarne il recupero mnemonico.

BIP39: E’ uno degli algoritmi attualmente più usati per generare wallet deterministici.

Tutto qui! E ora?

Ora basta. Mi sono annoiato io con tutta questa lista, figuriamoci voi. Però almeno possiamo usare un linguaggio comune capendo quello che intendiamo dirci.
Vediamo ora se abbiamo raggiunto il nostro obiettivo iniziale. Siamo in grado di decifrare la frase: "Disquisizione semiseria sulla complessità degli algoritmi deterministici usati per creare i wallets". Beh direi di si. Abbiamo capito cos'è un wallet di tipo deterministico e vogliamo scoprire quanto siano complessi i passaggi che portano alla sua generazione. Sappiamo anche che l'algoritmo più usato è il BIP39.

Quindi rimandiamo al prossimo post la discussione su come procede l’algoritmo BIP39. Ma soprattutto vedremo le probabilità che si possono avere nel cercare metodicamente un modo per aprire un forziere e trovarne uno pieno zeppo di monete che vi ricordo sarebbero ALTRUI! Ovviamente l’idea non è di istigarvi (o dissuadervi vista la difficoltà) al furto, bensì quella di farvi davvero capire se le nostre belle monetine sono o meno al sicuro.

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...1100100101001010... ti seguo 🤓

GRandissimo

Geniale!
Vai con la seconda parte.

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Illuminante!

Meno male, sono contento sia servito a qualcosa!

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