Noia da Coronavirus
Quando la mia nuova compagna tornerà dal bagno la portata principale che troverà su questo tavolo sarà una triste guerra di logoramento, peggiore di una trincea.
Il buon Theo mi ha involontariamente fatto un altro riferimento alla sua ex fidanzata e guarda un po’, Greta non l’ha presa affatto bene. Se è lui che deve stare attento o lei che ha problemi di autostima è una questione abbastanza spinosa da condividere.
Theo potrebbe sembrare un uomo consapevole e realizzato se lo si vede dentro un posto come questo, fresco e a suo agio in un abito elegante, ma la verità è ben diversa e io che lo conosco sto per averne la riprova.
Mentre il gesticolare di Greta si fa più vistoso e accompagna un tono di voce crescente e seccato ripenso un’ultima volta a come si è arrivati a tutto questo.
Theo è sempre stato un uomo piacente, anche quando eravamo al liceo, le donne passavano da lui con il ritmo di una catena di montaggio e non sempre una alla volta. In qualche modo lui adorava quella perdizione, credo che lo facesse sentire amato e apprezzato, come se fosse un dio greco.
Mi sento di dire con certezza che la sua gloria ha iniziato a sfumare il giorno in cui la sua ragazza di allora, Talia, lo ha scaricato per un altro. Lui non la amava, lo so, la tradiva ripetutamente eppure era disperato. Per la prima volta era lui a essere buttato via come un fazzoletto sporco. La chat del suo telefono era piena di messaggi per Talia, per poter parlare, ma l’unica risposta fu l’indifferenza. Io la rividi poco dopo a una festa con quel ragazzo, non ho mai detto a Theo che in quella circostanza l’ho vista sorridere per la prima volta.
Dopo qualche mese da quella vicenda mi dice che si è trovato una nuova ragazza; Greta.
Quando me la presentò mi colpì molto la sua magrezza, Theo aveva sempre apprezzato le ragazze con un po’ più di forme. Tutto sommato però quei capelli neri e lunghi avvolgevano un viso tenero con dei silenziosi occhi grigi. Lei era tutt’altro che silenziosa, era molto loquace, sarebbe potuta tranquillamente sopravvivere per sempre in un salotto brulicante di persone che detesto.
Proprio per il timore di aver a che fare con quel genere di persone ho sempre trovato una scusa per evitare le uscite insieme alla compagnia di Greta. Una volta lei ha pure provato a rifilarmi una sua amica ma lungi da me, sapevo che non sarebbe stato il mio tipo. Non fu neanche necessario che concludesse la frase sottolineando che questa sua amica aveva un bel viso.
Con il tempo i loro post su Facebook parlavano di una coppia felice che io non riconoscevo nella vita di tutti i giorni; la libertà di parola era agli standard della Germania del ’33 per lui, Greta lo castrava continuamente dicendogli cosa poteva dire e cosa no in sua presenza. Lei inoltre si ostinava a tenere quella relazione e tutto ciò che riguardava la sfera emotiva in uno scatolone troppo piccolo, come se ciò potesse permettere di chiudere ansie sociali e insicurezze in un altro scatolone da riporre in soffitta per sempre. Non servo ne io ne uno specialista per dirvi che era tutto inutile. Ha inoltre dimostrato più volte di esser priva d’amor proprio andando in escandescenza udendo il nome di Talia, perché sa a priori che non può competere con lei, sebbene non l’abbia mai conosciuta.
Proprio mentre guardo questo fenomeno verificarsi di nuovo, al sordo tonfo dei pugni di Greta sul tavolo giungo alla mia conclusione e capisco.
Povero Theo, il mio caro amico. L’amor che avevi per te stesso è stato rubato da Talia, che ti ha fatto capire che non c’è nessun piedistallo a sorreggerti e hai trovato rifugio in una persona vulnerabile per poterti sentire un’icona come una volta. Forse lo hai fatto per orgoglio e narcisismo, ma preferisco pensare che a portarti in questo campo di rose sia stato un ingenuo senso di colpa.
E guardo questa barbara esecuzione come iniziano a guardarla gli altri clienti del ristorante e Theo fa davvero pena mentre la supplica educatamente di calmarsi, ma le sue parole sono solo guaiti di un cane in balia del bastone.