Essere consapevoli è il primo passo

in #anticapitalismo6 years ago (edited)

Vediamo un po', gli 8 uomini più ricchi del mondo possiedono 426 miliardi di dollari, ovvero una media di circa 54 MILIARDI di dollari a testa, mentre la metà della popolazione mondiale, 3,6 miliardi di persone, possiede una media di 112 dollari a testa (https://www.oxfamitalia.org/la-grande-disuguaglianza/). Se la metà della ricchezza di questi 8 fosse ridistribuita alla metà più povera del mondo, essi vivrebbero con in media 27 miliardi a testa -sarebbe un po' difficile per loro ma ce la potrebbero fare a sopravvivere- mentre la "ricchezza" dei più poveri aumenterebbe del 40-60%. Forse ancora poco, ma non male. Inoltre i più ricchi eludono al fisco 21.000 miliardi di dollari in una rete di paradisi fiscali (https://www.documentazione.info/chi-possiede-la-ricchezza-mondiale), anche in questo caso non sarebbe difficile pensare che potremmo vivere tutti meglio se questi soldi fossero ridistribuiti. Ci sarebbero meno disuguaglianze, con tutto ciò che di negativo generano. Non saremmo tutti più felici, compresi questi super-ricchi, che potrebbero concedersi magari una passeggiata da soli senza il rischio di venire rapinati-torturati-uccisi?
E invece... “dalla fine del 1970 la tassazione per i più ricchi è diminuita in 29 paesi sui 30 per i quali erano disponibili dati, mentre è aumentata quella sui più poveri; la politica di austerity ha gravato sulle classi povere e sulle classi medie a causa dell’enorme pressione dei mercati finanziari, dove i ricchi investitori hanno invece beneficiato del salvataggio statale delle istituzioni finanziarie”; e qualcuno vuole anche farci credere che i soldi non ci sono, neanche per un'elemosina come il salario minimo garantito o il reddito di cittadinanza.
A chi dice che però, in fondo, chi è ricco è perché se l'è meritato, ce l’ha fatta, che non bisogna essere invidiosi -questo è tutto tranne che invidia- che è comunque un sogno a cui aspirare, vorrei dire che non è così. La “ricchezza” non se la sono meritata se non per essere stati più avidi, abili manipolatori, approfittatori e cattivi degli altri, perché qua non stiamo parlando di gente che ha lavorato onestamente una vita intera per comprarsi la casa con la piscina e garantire semmai una vita agiata a sé e alla famiglia, ma di persone che sono arrivate a guadagnare tanto solo e soprattutto perché hanno sfruttato truffato e rubato altre persone. Tutti! Persino quelli come Bill Gates, il filantropo -gliene sia resa lode- che ha inventato qualcosa che prima non c'era. Tutto il merito a lui per questo, è giusto che venga premiato economicamente e anche molto per ciò che ha creato, ma se è diventato un super-miliardario è perché è sempre stato un monopolista, ha cercato sempre di stritolare gli avversari e comunque i computer li costruisce nel Terzo Mondo, sfruttando il lavoro sottopagato di migliaia di persone. Stesso discorso per il fu Steve Jobs e per Warren Buffet e gli altri 8 super-ricchi. Che poi loro non sono il vero problema, non sono da condannare con veemenza se non per il fatto che potrebbero sfruttare la loro ricchezza per scopi migliori, che vanno oltre la semplice beneficenza. Scopi che anzi renderebbero inutile, superata, anche la beneficenza stessa perché non ce ne sarebbe bisogno, come sostenere chi propone una vera alternativa al modello capitalistico imperante e un nuovo e più equo modello di sviluppo economico e sociale. Inoltre la loro ricchezza e il loro potere non sono niente rispetto ai vari Soros, Mogan, Rothchild, Goldman, Sachs, Rockefeller, Lehman, Kuhn Loeb, Warburg, Lazards, Moses Sieff (questi stanno anche in Italia...), DuPont e qualche pezzo delle monarchie europee e del Vaticano. Questi non solo hanno una ricchezza sterminata ma fanno continue -e a quanto pare sempre efficaci- pressioni politiche in tutto il mondo per mantenere inalterato lo status quo. Il loro status quo!
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Queste affermazioni potrebbero essere prese per semplici fantasie, elucubrazioni mentali di cervelli tendenti al complottismo. Oppure per ragionamenti sensati fatti da chi ha saputo mettere insieme i pezzi. Io dico che basta riflettere. Se il PIL di uno Stato medio, non africano ma europeo, come ad esempio l’Ucraina, è di circa 90 miliardi di dollari, una persona che di suo di dollari ne possiede 50 miliardi, ma fossero anche 25, non potrebbe facilmente comprarsi, corrompere o ricattare tutti i politici che vuole per tutelare i propri interessi, non importa che siano contrari agli interessi della comunità? La risposta è semplice.
Così come sarebbe anche semplice capire -ma questo in fondo tutti lo sanno- che una equa ridistribuzione della ricchezza porterebbe ad un mondo migliore, un mondo con meno assassinii, guerre, distruzione, violenza, immigrazione forzata, scempio ecologico e infelicità cronica. Sarebbe semplice in teoria e anche in pratica se non ci fossero queste persone e la loro schiera di servitori più o meno consapevoli, che pensano solo a come aumentare e tramandare alla prole i propri traffici e guadagni.
Alcuni chiamano queste persone che posseggono una ricchezza sconfinata e che sembrano tramare nell’oscurità, Illuminati, Rettiliani o quant’altro. Li consideriamo non-terresteri perché alieno ci è a noi comuni mortali il loro mondo e la loro visione del mondo. Queste iperboliche definizioni, più o meno bizzarre, sottolineano però la profonda diversità, anche nel percepire la realtà, che esiste tra Noi e Loro, tra la possibilità di disporre di miliardi di dollari e l’affannarsi per qualche migliaia di euro, tra l'essere la vera élite dominante ed essere i dominati. Perché se è vero che tutto è basato sui soldi, allora chi ne possiede di più comanda il gioco.
Un gioco estremo e pericoloso, dove ci sono miliardi di pedine che contano proprio quanto le pedine, distribuite su una scacchiera che è un mappamondo, mosse dalle avide mani di giocatori il cui unico interesse è di non far finire il gioco. Loro non cederanno mai, questo è sicuro.
Sta a Noi trovare il modo di farli cedere.
Come? Affidandoci alla politica attraverso lo strumento del voto? Non credo proprio, anche perché sono anni e anni e anni che ci proviamo. Sperando in un hacker che entri nei conti di questa gente e redistribuisca il denaro al resto del mondo? Sarebbe bello, ma troppo utopico e forse tecnicamente irrealizzabile e chissà se accettato. Allora attraverso una rivoluzione armata? Beh, beh, boh…
In realtà non lo so cosa si potrebbe fare, se non sperare.
Comunque sia, vivere una vita intera dedicandola al lavoro, 5-6 giorni a settimana, 8-12 ore al giorno, per 35-45 anni, per guadagnare 1500-3000 euro al mese, per rinunciare a passioni e vocazioni, per far continuare a diventare più ricco chi è già schifosamente ricco, per sperare magari di essere accettato da chi comanda e raccoglierne le briciole, per diventare come i kapò ebrei o come il capo della servitù in Django Unchained, insomma vivere per diventare il perfetto ingranaggio della macchina di tortura che è la società capitalistica, non credo, anzi sono sicuro che non sia la scelta migliore.
Credo che sia il dovere di ogni persona sana di mente innanzitutto acquisire consapevolezza. La consapevolezza prima di tutto. Essere coscienti dell’inganno in cui viviamo e poi staccarsi completamente, o almeno quanto più è possibile, da questa società di oppressori e oppressi. E se proprio non vogliamo o possiamo allontanarci più di tanto, allora bisogna diventare sì un ingranaggio, ma quello che prima o poi farà saltare tutto in aria.
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Prosit!!

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Giusto un appunto, se sono in paradisi fiscali i soldi, delle tasse, sono elusi, non nascosti.

giusto...anche se la questione non cambia :)

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