Una storia Sufi / a Sufi story

iniziato.live (41)in Italy • 6 days ago

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Nelle tradizioni dei Sufi, l’ospite viene considerato sacro ..
Quando una qualunque persona bussava alla porta di una famiglia dei Sufi,questa persona veniva fatta entrare,le veniva dato un pasto,una stuoia per dormire,l’acqua ( all’epoca era un bene prezioso più di oggi ) per lavarsi mani faccia e piedi e se lo desiderava le veniva data la possibilità di unirsi a loro in preghiera..
Qualunque persona,bella o brutta,buona o cattiva era sacra e se bussava alla porta veniva accolta..
Su un’ottava più alta,se puoi vederlo “l’ospite“ è ciò che la vita ti presenta davanti,una nascita di un figlio o una morte di un caro,una malattia oppure una guarigione da una malattia,indipendentemente da ciò che è ,viene accolta..
I figli di queste famiglie crescevano con questo condizionamento,a parere mio un insegnamento iniziatico.
Può essere questo l’amore con la “A” maiuscola?
L’amore incondizionato,che non è condizionato da ciò che accade,che non chiede nulla in cambio perché è fine a se stesso ..

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In Sufi traditions, the guest is considered sacred.. When any person knocked on the door of a Sufi family, this person was let in, given a meal, a mat to sleep on, water (at the time it was a more precious commodity than today) to wash his hands, face and feet and if he wished he was given the opportunity to join them in prayer. Any person, beautiful or ugly, good or bad was sacred and if they knocked on the door they were welcomed.. On a higher octave, if you can see it, "the guest" is what life presents before you, the birth of a child or the death of a loved one, an illness or a recovery from an illness, regardless of what it is, it is welcomed.. The children of these families grew up with this conditioning, in my opinion an initiatory teaching. Can this be love with a capital “A”? Unconditional love, which is not conditioned by what happens, which asks for nothing in return because it is an end in itself..