Poca Fede - Little Fede (Faith) [Multilanguage]

TELENOVELA FINITA

Assieme a quella che ha portato in queste ore a Torino l'ex centrocampista dell'Atalanta, Teun Koopmeiners, la vicenda relativa a Federico Chiesa si può tranquillamente considerare come la telenovela capace di caratterizzare l'estate del mercato bianconero.

I suoi "mal di pancia", manifestati già dalla fine della passata stagione con una ferma opposizione ad apporre la firma sul rinnovo di contratto, hanno portato il figlio dell'ex bomber di Fiorentina e Parma a vivere questi ultimi mesi alla Continassa da separato in casa.

Mentre la nuova Juventus di Thiago Motta nasceva e si sviluppava, prima sui campi tedeschi dell'Adidas, poi nelle prime sgambate estive e infine negli impegni ufficiali di Serie A, l'ex numero sette bianconero rimaneva malinconicamente ai margini del progetto, mai convocato nemmeno per un allenamento con i compagni.

_{Lo Juventus Training Center, Bbicienz, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons}

Ad un certo punto, grazie anche all'intervento diretto di papà Enrico, a colloquio con Giuntoli e gli altri dirigenti, sembrava che la situazione si potesse sbloccare e che esistessero i margini per un reintegro in rosa, ma la speranza è durata poche ore, giusto il tempo di qualche post social e di una breve riapparizione sui canali ufficiali bianconeri.

Quando una storia è al capolinea è inutile accanirsi per tenerla in piedi ed evidentemente da entrambe le parti mancava la necessaria convinzione, tecnica ed economica, per andare avanti insieme. L'Inter dello stratega Beppe Marotta ha provato ad inserirsi, promettendo al calciatore un ricco ingaggio alla scadenza del contratto, ma ciò avrebbe significato per Chiesa un anno da trascorrere in tribuna.

Troppo per chiunque, figuriamoci per chi, come lui, è desideroso di riscatto e di mostrare finalmente al mondo di poter essere considerato un top player. Entrambe le parti così si sono messe a caccia di una soluzione, una squadra disposta ad investire una quindicina di milioni per il costo del cartellino e a riconoscere al calciatore uno stipendio di almeno sette milioni a stagione.

_{Enrico Chiesa, papà di Federico, nella stagione 1998/99 con la maglia del Parma. Immagine di pubblico dominio}

Sembrava una missione impossibile, almeno fino agli ultimi giorni di mercato, quando il nome di Chiesa ha iniziato ad essere accostato con sempre più insistenza a quello del Barcellona. L'interesse blaugrana era serio e concreto, ma si è dovuto arrestare di fronte alla situazione economica poco florida delle casse societarie, che non permetteva ulteriori esborsi per le regole del fair play finanziario spagnolo.

E così siamo arrivati al Liverpool, che da buona rappresentante della Premier League, il campionato più ricco del Mondo (forse a pari merito con quello saudita), non ha avuto problemi a mettere sul piatto tredici milioni di euro di parte fissa (più cinque di eventuali bonus) e a riconoscere a Chiesa lo stipendio tanto agognato.

Una trattativa lampo che ha portato quindi l'ormai ex ala bianconera ad imbarcarsi questa mattina per l'Inghilterra. A Liverpool dovrà tuttavia dimostrare di essere un vero campione, come sostenuto, e sudare le proverbiali sette camicie per ritagliarsi uno spazio importante.

_{Lo stadio di Liverpool, Anfield Road. Arne Müseler / www.arne-mueseler.com, CC BY-SA 3.0 DE, da Wikimedia Commons}

La concorrenza sarà notevole, dato che la batteria di attaccanti dei Reds comprende già Darwin Nunez, Diogo Jota e soprattutto gli esterni, Gakpo, Salah e Luis Diaz. Inoltre abituarsi ad un calcio dai ritmi frenetici, come quello di Sua Maestà Carlo, potrebbe risultare complicato.

Per un vero campione, questo è certo, non sarebbe un problema e adesso vedremo finalmente di che pasta è fatto.

Statemi bene, alla prossima!

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