In fondo, è un po' come vendere felpe usate - After all, it's a bit like selling used sweatshirts

Dato che certe dinamiche continuano a non essermi chiare, riflettevo in questi giorni su un aspetto piuttosto bizzarro: operare nel calciomercato può essere considerato un po' come mantenere un account attivo su Vinted?

Per chi non conoscesse l'argomento, stiamo parlando di un rinomato sito francese di compravendita di oggetti perlopiù usati, una specie di clone di Ebay, forse il più famoso dei suoi predecessori.

Su Vinted fare affari, anche per le innumerevoli proposte presenti un po' da ogni parte d'Europa, è piuttosto semplice: si inserisce nel motore di ricerca la tipologia di oggetto desiderato, si sceglie il preferito basandosi sulle foto e sul prezzo richiesto e si contatta il venditore, per provare a mettersi d'accordo.

_{Image by freepik}

A volte il prezzo conveniente fa in modo che si scelga di procedere subito all'acquisto, onde evitare che altri soffino l'affare sotto il naso; altre, si prova a scendere a patti con chi ha messo l'inserzione sul sito, accordandosi ad un prezzo inferiore o magari per una spedizione combinata di più oggetti, che faccia risparmiare sulle spese di spedizione.

Anche io dispongo di un account su Vinted, dal quale vendo e compro, perlopiù libri o giochi per i bambini, ma ritenendo corretto abbattere gli sprechi di ogni tipo mi è capitato anche di comprare un paio di felpe usate di marchi prestigiosi e conseguentemente di vendere i miei "esuberi".

Da venditore cerco di mantenere prezzi ragionevoli, per cui sono orientato solitamente su un basso margine di trattativa, ma da acquirente, specie con chi pretende la luna, ho spesso provato ad offrire un prezzo di parecchio inferiore, nel tentativo di riportare i soggetti in questione sulla Terra.

_{Image by freepik}

Quasi sempre la trattativa si conclude incontrandosi a metà, ma alcune volte mi è capitato che l'offerta iniziale, sensibilmente più bassa, venisse accettata così com'era dopo un po' di chiacchiere; altre, di scontrarmi contro un muro di intransigenza di chi non ne voleva sapere di scontare nemmeno un centesimo.

Sono le normali dinamiche del mercato, nelle quali ognuno cerca di difendere al meglio i propri interessi e nell'ultimo caso le alternative sono due: si accontenta il venditore, decidendo che si vuole a tutti i costi solo quell'oggetto, oppure, scelta che personalmente ritengo più saggia, si vira verso altri lidi, alla ricerca di un qualcosa dalle caratteristiche simili venduto da qualcuno con più sale in zucca.

Così dovrebbe funzionare anche nel dorato mondo del Pallone: per la tua "felpa" l'offerta che ritengo adeguata è questa, se ci mettiamo d'accordo bene, altrimenti mi metterò a cercarne un'altra.

A quanto pare tuttavia, non sembra essere dello stesso avviso il buon direttore sportivo della Juventus, Cristiano Giuntoli, che praticamente da inizio mercato sta lottando senza un piano alternativo con un paio di venditori piuttosto ostici (Percassi e Commisso), decisi a non spostarsi un millimetro dalle proprie posizioni.

_{Rocco Comisso, presidente della Fiorentina. mediacom communications corporation, CC BY-SA 3.0, da Wikimedia Commons}

L'ex dirigente del Napoli era stato voluto a tutti i costi da Elkann proprio per le sue capacità in sede di calciomercato e per l'abilità dei collaboratori di piazzare colpi importanti, magari andando a scovare giovani talenti semi-sconosciuti in giro per i campionati minori.

Un approccio del genere era definito fondamentale per una società che aveva disegnato un piano pluriennale di ricostruzione sostenibile, basato su nuove promettenti leve, da allevare e magari rivendere in futuro ad un prezzo quintuplicato, ma tutto ciò oggi si è visto solo in relazione a qualche elemento della seconda squadra, già presente in rosa e svenduto a prezzo di saldo.

L'essere inchiodati da un mese attorno a due obiettivi carissimi, come Koopmeiners (valutato la bellezza di 60 milioni dall'Atalanta) e Nico Gonzalez della Fiorentina (30) ha di fatto paralizzato il mercato in entrata, per il quale non si sono mai cercate reali alternative, così come l'assurda gestione della rosa, con nove elementi messi ai margini e svalutati ancor di più del loro già scarso appeal, è apparso incomprensibile ai più.

A due giorni dall'inizio del campionato, il "guardaroba" della Signora è ancora pericolosamente spoglio, tanto che alcuni "vestiti", tanto denigrati, sono stati riesumati dalle scatole della roba vecchia in cui erano terminati e riappesi agli appendiabiti. Il tempo per cambiare strada, evitare di regalare ancora soldi a chi non vede l'ora di mettere i bastoni tra le ruote e placare così i malumori della base, ci sarebbe ancora. In fondo, basterebbe fare un bel giro su Vinted, per schiarirsi le idee.

Statemi bene, alla prossima!